L’Agenzia europea per i medicinali ha dato il proprio via libera all’interno dell’Unione Europea dei vaccini aggiornati per coprire il ceppo originario del Covid-19 e di Omicron 1, proposti da Pfizer-BioNTech e Moderna. “I vaccini anti-Covid originali, Comirnaty e Spikevax, sono ancora efficaci nel prevenire malattie gravi, ospedalizzazioni e decessi associati a Covid e continueranno a essere utilizzati nelle campagne di vaccinazione nell’UE, in particolare per le vaccinazioni primarie”, sottolinea l’Agenzia. Ema: “Vaccini adattati fondamentali per combattere pandemia” “Con l’evolversi della pandemia – prosegue Ema – la strategia dell’UE è quella di disporre di un’ampia gamma di vaccini adattati destinati a diverse varianti di Sars-CoV-2, in modo che gli Stati membri abbiano una pluralità di opzioni per soddisfare le loro esigenze quando progettano le loro strategie di vaccinazione”. “Questo è un elemento chiave nella strategia generale per combattere la pandemia in quanto non è possibile prevedere come si evolverà il virus in futuro e quali varianti circoleranno questo inverno”, aggiunge l’ente. “Altri vaccini adattati in fase di revisione” Ema aggiunge che “altri vaccini adattati che incorporano varianti diverse, come le sotto varianti Omicron BA.4 e BA.5, sono attualmente in fase di revisione da parte dell’Ema o saranno presentati a breve”. Nel momento in cui dovessero esser autorizzati, verranno aggiungi ai vaccini disponibili. I dati clinici in possesso per i vaccini bivalenti mirati al ceppo originario e a BA.1 raccomandati oggi “supporteranno la valutazione e l’autorizzazione di vaccini ulteriormente adattati”.Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Covid, Speranza: “In arrivo i vaccini aggiornati, i positivi devono stare a casa” Covid, 1.207 nuovi casi in Sicilia: ricoveri e terapie intensive in calo