Ancora un affascinante spettacolo per Teatri di Pietra 2022, in Sicilia. Domenica al Teatro Antico Akrai di Palazzolo Acreide alle ore 21 andrà in scena la rappresentazione di ”Passato, Presente, Pasolini”.

Si tratta di un progetto di danza, teatro e musica che affronta l’urgenza (e la necessità) di un profondo cambiamento, sociale, culturale, economico, attraverso la visione complessa e poliedrica di Pasolini, poeta e intellettuale multiforme, eclettico, estremamente libero, che ha vissuto immerso nelle contraddizioni del suo presente riuscendo con la stessa lucidità a leggere i segni di scenari futuri e a non distogliere mai l’attenzione dal passato: “L’unica cosa che può contestare globalmente la realtà attuale è il passato. Per fare vacillare il presente basta metterlo a diretto confronto con il passato”.

Guardiamo a Pasolini come fosse un tragico greco, sostanzialmente impolitico perché ossessionato, fino alla morte, dall’urgenza delle passioni ancestrali, dai tumulti del cuore, dalle dinamiche esistenziali. Ci riferiamo a un intellettuale critico della modernità perché costante omologazione, attraversato da “fascismi” come abbrutimento e passivazione della ‘massa’, come culto della violenza senza scopo, come conformismo gregario da caserma. Ci si ispira a uno scrittore capace di denunciare un presente che riduce la vita a finzione e predilige le ipocrisie, mostrandone la lacerazione di essere ‘con se stessi e contro se stessi’.

E forse proprio questa attenzione al “sociale dentro e fuori l’uomo” e alla sua contraddizione irrisolvibile, alla ricerca di una comunicazione non linguistica, pre-linguistica, là dove il dionisiaco insidia la certezza luminosa di Apollo, esprime la contraddizione tragica del contemporaneo che rende Pasolini attualissimo. Contraddizione come una permanente e irresolubile coesistenza degli opposti, perché “senza contraddizione/conflitto non c’è ‘vita”. Tutto questo per noi è materia di teatro e sostanza del progetto. Pasolini, in un tempo molto diverso ma molto preparatorio del nostro, ha sfidato il nulla, ha colto quella riduzione dell’io a soggetto funzionale alla produzione e al consumo, ha espresso la solitudine dell’uomo lasciato solo di fronte a un potere che non sa che farsene del volto umano per la sua programmazione del mondo.

È sorprendente scoprire la consistenza e attualità di Pasolini, scoprire quella sua profezia sulla società moderna e contemporanea, le cui conseguenze oggi stiamo vivendo. Foss’anche, solo, per andare in fondo a quelle stesse domande ed esigenze poste e mai affrontate. Ed è allora che al coro di Pilade “E’ lui la diversità fatta carne, venuta a fondare nella città una matrice di tradimenti e di nuove realtà? A mettere in dubbio l’ordine, ormai santo, in cui viviamo nel segno della più pura divinità? Risponde il Vecchio: Oh, un Diverso, certo. […]La Diversità, appunto. Malavera Diversità Quella che noi non comprendiamo, come una natura non comprende un’altra natura. Una diversità che dà scandalo.
Quasi a richiamare “…l’eroica vocazione a non arrendersi mai…”. “La più grande attrazione di ognuno di noi è verso il Passato perché è l’unica cosa che conosciamo e amiamo veramente”. Passato e presente convivono in uno sperimentalismo in cui forme, linguaggi e generi suggeriscono la messa in scena come una strategia espressiva per analizzare e riflettere sulla realtà del nostro tempo. Da Pilade, Affabulazioni, La Rabbia e la Divina Mimesis.

“Nel nostro cartellone – spiegano gli organizzatori- trovano spazio le opere di Aristofane, Euripide, Plauto, Virgilio, ma anche di Giordano Bruno, Shakespeare, Verga, Pasolini e Gesualdo Bufalino; ciascuno contribuisce alla costruzione di un unico racconto che, attraverso le vicende di Enea, Didone, Medea o Prometeo esplora, con i linguaggi della danza, del teatro e della musica il nostro presente e racconta con lucidità l’uomo contemporaneo. Il nostro teatro nasce in primo luogo per offrire un’occasione in più di vivere il paesaggio e la storia attraverso i siti monumentali, ma soprattutto per fare del teatro antico (o dei luoghi dove si fa il teatro) lo spazio dell’incontro tra artisti e spettatori e della comunità che, nell’esperienza dello spettacolo dal vivo, si rinnova ogni volta.”

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