Ad Augusta tre associazioni ambientaliste tentano di impedire la costruzione di un ristorante fast food di una grande catena mondiale. Non è il fast food in sé, è il posto: su un’area verde che, per gli attivisti, dovrebbe essere un palmeto tutelato.

Per il Comune – sostengono gli ambientalisti -il ristorante statunitense (e il canone di 45mila euro all’anno che pagherà) sono preferibili. Adesso, però, spunta un documento venuto fuori dagli archivi del municipio megarese: nel novembre 1996 l’amministrazione, nella stessa area, aveva voluto un “polmone verde capace di accogliere manifestazioni cittadine di carattere culturale e ricreativo”.

Il Comune, invece, ha optato per un progetto che prevede la completa “rimozione della vegetazione” esistente. Per metterci al suo posto 4.500 metri quadrati di parcheggi, a servizio del bar-ristorante da 500 metri quadri. Di pubblico resta un fazzoletto di 900 metri quadrati, dove la società realizzerà un parco giochi e un campetto di minibasket

Il rilievo avanzato dal ricorso di Natura sicula, però, una risposta la può cercare negli archivi comunali, dove si trova depositata, accompagnata da una inconsueta dichiarazione di riservatezza“, la manifestazione d’interesse avanzata dalla Società statunitense.

Sottolineando che si tratta di “un’area abbandonata dagli anni Novanta”, il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, definisce “imbarazzanti alcune sottoscrizioni”, con riferimento ai consiglieri di opposizione che se ne erano infischiati quando erano loro gli amministratori. 

“Mi fido totalmente dei miei collaboratori“, puntualizza inoltre il sindaco, senza entrare direttamente sugli aspetti procedurali. Dall’esperienza maturata nei lunghi anni in cui è stato tenace consigliere d’opposizione, intuisce che gli avversari possono far apparire l’intera questione come un colpo di mano dai contorni ambigui.

“Sono orgoglioso che Augusta torna a essere appetibile alle aziende internazionali e sono orgoglioso della risposta dei cittadini“. E quasi a rimarcare la distanza fra una maggioranza pop entusiasta per il fast food trendye una minoranza radical-chic ancorata all’idea che “verde pubblico” del Comune va inteso in senso letterale, il sindaco conclude:“Ne ho parlato coi bambini, sono entusiasti. Mi chiedono: ma quando apre?”.

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