Sono crollati soltanto dopo una decina di ore di interrogatorio, confessando di aver ucciso Sebastiano Sortino, anche se la loro intenzione era quella di spaventarlo. I carabinieri di Floridia hanno inchiodato alle loro responsabilità i tre giovanissimi (uno nato nel 1997, gli altri due neanche maggiorenni) che nella notte tra venerdì e sabato hanno ucciso il panettiere per futili motivi. Il movente è da ricondurre al desiderio di vendetta dei tre, soliti consumare gratuitamente cornetti e brioche appena sfornati. Quella notte però qualcosa è andata storta. I tre hanno cominciato a litigare tra loro, spintonandosi. Poi hanno iniziato a prendere e lanciarsi dei pezzi di pellet utilizzati per l’accensione del forno. Uno dei dipendenti ha chiamato il titolare, che li ha rimproverati con tono deciso, invitandoli a lasciare il locale. Per tutta risposta, i tre giovani bulli lo hanno atteso all’uscita e, come si nota nel filmato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso, lo hanno incrociato, a bordo della sua auto, poco distante. Dopo un gesto provocatorio, lo hanno raggiunto aprendo il fuoco. Sortino è stato raggiunto da un proiettile alla spalla, che ne ha determinato il decesso. Poi i tre giovinastri si sono liberati dell’arma, una berretta calibro 7,65, nei pressi del circuito di Floridia. La pistola è stata recuperata ieri sera dai carabinieri, che hanno seguito le indicazioni fornite da uno dei minorenni. I diciassettenni sono stati rinchiusi nel centro di prima accoglienza per minori di Catania, il maggiorenemme nel carcere di Cavadonna. Dovranno rispondere di omicidio volontario e detenzione di munizioni ed arma clandestina

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