«Ogni anno centomila giovani vanno via dal Sud per cercare fortuna. Nel mercato del lavoro entrano dopo i trenta, persino dopo i trentacinque anni, ma vivendo di precarietà e situazioni discontinue. Il sistema previdenziale contributivo è una condanna a morte per questa generazione che si ritroverà ultrasettantenne con pensioni da fame». A dirlo è Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, giunto a Siracusa per chiudere la manifestazione unitaria organizzata con unico obiettivo: la modifica della legge Fornero. Lungo le vie della zona umbertina, oltre 2 mila manifestanti di Cgil, Cisl e Uil. Il corteo, aperto dai segretari generali territoriali, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, ha visto sfilare tutte le categorie. Pensionati, edili, chimici, metalmeccanici, postali, bancari, servizi, trasporti, pubblico impiego, forestali, elettrici, mondo della scuola; nessuno è mancato all’appuntamento che ha inteso manifestare per la riforma delle pensioni e le garanzie per le generazioni future. Non a caso, insieme a pensionati e lavoratori, si è affiancata una folta delegazione della Rete provinciale degli studenti. E ai giovani, insieme ai pensionati, è andato il pensiero dei tre segretari provinciali. «Questo territorio vive la drammatica emorragia dei giovani – hanno ricordato Zappulla, Sanzaro e Munafò -, migliaia di pensionati vivono in condizioni precarie, i lavoratori pagano il prezzo di mancate progettualità politiche ed economiche. Lavoro, occupazione, garanzie previdenziali, sono le parole guida sulle quali continuare a battersi.» Non a caso, “Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani” è stato il leit-motiv della protesta, rilanciata sui social media con l’hashtag #giovaniepensioni. «La legge Monti-Fornero, – ha detto ancora Milazzo affiancato dai leader locali di Cgil Cisl e Uil – è stata una gigantesca operazione di cassa fatta a danno di lavoratori e pensionati: un’operazione da 80 miliardi per il periodo 2013-2020, che ha introdotto elementi di “pesantissima rigidità”»A farne le spese, non solo chi oggi vorrebbe andare in pensione e non può. Sono anche i giovani, che hanno diritto a pensioni dignitose quando giovani non lo saranno più. È anche per questo, ha insistito il segretario, che “va consentito l’accesso flessibile al pensionamento e va rafforzata, per altro verso, la previdenza complementare”.«Che senso ha – si è chiesto – tenere forzatamente occupato chi ha una lunga vita professionale alle spalle quando i trentenni non lavorano e sembrano condannati a una vecchiaia di miseria?» Durante il comizio il numero uno della Cisl Sicilia ha pure ricordato la mobilitazione regionale annunciata da Cgil Cisl e Uil per il 7 maggio, a Palermo, “contro l’immobilismo del governo Crocetta”: “uno dei peggiori che la Sicilia abbia mai avuto”, ha rimarcato. “Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Sfidautismo, domani a Siracusa pomeriggio ricco di eventi Palio dei Tre Valli di Sicilia, a Noto vince la “Katabba”