Ricordato questa mattina a Canicattini Bagni per la Giornata della Legalità il 32° anniversario della strage mafiosa di Capaci, nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, e commemorate tutte le vittime delle mafie.

Con una cerimonia sobria per mantenere viva la memoria e riaffermare i valori della legalità, è stata deposta una corona d’alloro davanti alla stele di Piazza Borsellino intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Qui si sono dati appuntamento, insieme al Vice Sindaco Marilena Miceli, che ha portato i saluti del Sindaco Paolo Amenta impegnato fuori città nel suo ruolo di Presidente regionale di ANCI Sicilia, i componenti la Giunta, la Presidente del Consiglio comunale Loretta Barbagallo, i Consiglieri comunali, il Comandante della Stazione Carabinieri Luogotenente c. s. Sebastiano Pappalardo, il Comandante della Polizia Locale Giuseppe Casella, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “G. Verga” con il loro dirigente Prof. Sebastiano Spiraglia e gli insegnanti, gli studenti  del locale Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” con il referente Prof. Emanuele Petruzzeli e i colleghi docenti, e i rappresentanti delle realtà associative e sociali cittadine.

Parole di impegno e di speranza, rivolti soprattutto ai tanti ragazzi presenti, quelli pronunziate nei loro interventi dal Vice Sindaco Marilena Miceli, dalla Presidente Loretta Barbagallo e dal Prof. Sebastiano Spiraglia.

«Un impegno prioritario, che non deve abbassare la guardia, per sconfiggere una mafia che negli anni ha cambiato pelle, passando dalle stragi alle infiltrazioni nella finanza e persino nelle maglie delle istituzioni – ha detto il Vice Sindaco Marilena Miceli -. Solo così possiamo riaffermare i valori dello Stato, della legalità e della libertà, onorando con i nostri comportamenti chi ha dato la propria vita per tenere saldi questi valori e costruire un futuro migliore».

La mafia uccide… il silenzio pure” con questa frase di Peppino Impastato riportata nei loro striscioni dai ragazzi delle scuole canicattinesi, si è così voluto sottolineare l’impegno della società civile, delle giovani generazioni di cittadini, di rompere quel muro fatto non solo di silenzio ma anche di indifferenza nei confronti delle mafie e delle illegalità, per ribadire la volontà di rinascita e di una nuova Primavera fatta di diritti, rispetto, uguaglianza sociale e legalità.

A concludere la cerimonia le note della tromba del giovane Gabriele Gallo in rappresentanza del Corpo Bandistico Città di Canicattini Bagni.

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