In Sicilia la situazione incendi è preocupante. Il 2024 ha già visto un aumento dei roghi rispetto all’anno precedente, costringendo la Regione ad anticipare il piano antincendio per evitare un’altra stagione disastrosa come quella del 2023.

Un’estate, quella passata, che ha visto migliaia di ettari di terreno bruciati, vittime e danni per circa 240 milioni di euro. La drammatica esperienza dell’anno scorso ha insegnato alla Regione l’importanza di imparare dagli errori del passato e agire preventivamente.

Uno dei fattori principali che spiega l’aumento degli incendi è la siccità. Le scarse piogge hanno giocato un ruolo cruciale nella persistenza dei roghi in periodi dell’anno dove le precipitazioni erano normalmente più abbondanti. Nel 2023, la pioggia aveva contribuito a fermare gran parte degli incendi nei primi mesi dell’anno fino alla primavera.

Nel 2024, invece, si è registrata un’impennata sia nel numero che nella durata degli incendi. Nei primi cinque mesi dell’anno, ci sono stati 58 roghi contro i 44 dello stesso periodo nel 2023. Gli ettari di terra bruciati sono stati 174, rispetto ai 75 dell’anno precedente.

Per questo motivo, gli operai forestali sono stati richiamati al lavoro con anticipo rispetto al solito, per far fronte a un’emergenza che, se non contenuta, rischia di causare danni ancora maggiori rispetto allo scorso anno. Tuttavia, la situazione presenta ancora molte criticità.

Nonostante l’anticipo delle operazioni, il numero degli operai forestali rimane lo stesso dello scorso anno e la loro età media è di 57 anni. La loro formazione è più orientata alla prevenzione che allo spegnimento degli incendi, un aspetto preoccupante in caso di emergenza.

Anche i mezzi risultano insufficienti. Gli elicotteri e i canadair che dovevano entrare a far parte della flotta regionale non sono ancora arrivati a causa di una gara d’appalto andata deserta. Grazie a un appalto triennale, sono state acquistate 120 nuove autobotti pronte per questa estate.

Il sistema antincendio della Sicilia, quindi, è stato rafforzato solo in parte, con numerose falle che dovranno essere colmate. Un ruolo chiave sarà giocato dai sindaci e dai comuni nella prevenzione. La preoccupazione dei primi cittadini riguarda soprattutto le operazioni di messa in sicurezza delle aree a rischio di proprietà privata, che dovranno essere sollecitate dai rispettivi comuni.

Le prime squadre di operai sono già entrate in azione per creare viali parafuoco e sistemare le aree abbandonate. Tuttavia, la collaborazione dei privati sarà fondamentale per prevenire ulteriori danni.

In questo contesto, la prevenzione diventa essenziale per proteggere il territorio siciliano e la sua popolazione dalle devastanti conseguenze degli incendi estivi.

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