Tavolo permanente per il monitoraggio e per il rilancio del lavoro edile, incontro a fine luglio per avere contezza delle opere che partiranno entro l’anno e durante il 2017.Sono questi gli impegni strappati dai lavoratori edili siciliani, ieri a Palermo per manifestare la drammaticità del comparto. Al motto di “Pala e pico”, sono arrivati da ogni angolo dell’isola.

«Abbiamo manifestato per abbattere il muro di indifferenza che circonda gli oltre 90 mila disoccupati in edilizia – hanno dichiarato i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Siracusa, Severina Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale – Tra questi ci sono gli oltre 6 mila lavoratori edili della nostra provincia.

Abbiamo manifestato per costruire infrastrutture utili in Sicilia: dalle strade alle ferrovie, dalle grandi opere alla messa in sicurezza delle scuole, al recupero delle periferie e dei centro storici.

Ma per tutto questo – hanno aggiunto i tre segretari generali – bisogna dare un calcio alla mala burocrazia che paralizza gli investimenti e non sblocca le risorse.»

La lunga giornata palermitana, presenti una folta delegazione di lavoratori edili siracusani, è iniziata davanti il palazzo della Presidenza della Regione.

Alle 12.30, finalmente, l’incontro richiesto con il Governo per strappare, dopo sette manifestazioni consecutive, un impegno alla Regione nei confronti del settore edile.

«Pur non essendo pienamente soddisfatti delle risposte ottenute. – hanno commentato Corallo, Gallo e Carnevale, presenti nella delegazione ricevuta dalla vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello – abbiamo strappato la costituzione di un tavolo permanente di monitoraggio per il rilancio del lavoro edile, un aggiornamento ad un mese per avere contezza delle opere che partiranno entro il 2016 e quelle entro il 2017.

Alla Regione abbiamo chiesto di fornire chiarimenti sul raddoppio della Ragusana; un’opera, che per la provincia di Siracusa, è strategica e che da troppo tempo resta avvolta da un mistero romanzesco e paralizzata da molteplici intoppi.»

Ora l’attesa per il prossimo incontro. Gli edili siciliani, e con loro quelle della provincia di Siracusa, hanno già annunciato che non sarà più il tempo per lo scaricabarile.

«Servono le risposte – hanno concluso Severina Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale – Noi siamo pronti allo sciopero.»

 

Uffici stampa

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