Una cerimonia sobria ma sentita e partecipata. Melilli ha celebrato ieri pomeriggio la giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate. La parte iniziale è stata dedicata alla deposizione del cesto di fiori e all’accensione dei due bracieri in piazza Crescimanno, da parte del sindaco Giuseppe Cannata. Presenti anche gli assessori della sua Giunta, Nuccio Gigliuto (vicesindaco), Daniela Ternullo, Nuccio Caminito ed Enzo Coco. Poi, si è dato vita al tradizionale corteo (formato da associazioni combattentistiche, di volontariato e dai rappresentanti delle forze dell’ordine) che, accompagnato dalla banda musicale, prima di raggiungere piazza del Carmine, ha fatto sosta davanti alla sede dei “Combattenti e reduci” per la scopertura di una lapide a “perenne ricordo del combattente”. Nella piazzetta dove è presente il monumento dedicato al milite ignoto, si è tenuta la cerimonia dell’alzabandiera sulle note dell’inno di Mameli (eseguito dagli alunni del primo istituto comprensivo di Melilli) e la deposizione della corona ad opera del primo cittadino. E’ stata letta la preghiera dell’Esercito, della Marina militare, dei Carabinieri e delle scuole. Subito dopo, i partecipanti si sono diretti verso la Chiesa Madre per partecipare alla Santa Messa.

Al termine della celebrazione eucaristica, il corteo si è ricomposto per tornare in piazza Crescimanno per l’atto finale, la lettura del discorso da parte del sindaco. <<E’ doveroso ricordare in questo giorno i caduti – ha detto Cannata – che si sono sacrificati per garantirci un futuro di pace e benessere. A loro dobbiamo la meravigliosa, preziosa, inestimabile libertà di cui godiamo. La storia ci riporta la costruzione e formazione del nostro Paese, fatta di sangue, dolori e sacrifici. Ecco perché oggi dobbiamo, anche se per breve tempo, mettere da parte le nostre normali attività per fare memoria. Rivolgiamo i nostri pensieri a coloro che, con grande coraggio, impeto nazionalistico e slancio patriottico, hanno regalato questa Italia unita, libera e solidale. La ricorrenza odierna deve essere occasione di riflessione e di confronto – ha aggiunto il primo cittadino – o il passato rischia di non aiutarci a comprendere il significato del presente e del ruolo di ognuno di noi adulti, noi politici, noi educatori, perché la libertà e la pace non sono conquiste di una volta e basta. Sono invece il frutto di una conquista che si consolida ogni giorno nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro e della politica attraverso le nostre azioni e il nostro esempio. Sono passati 98 anni da quel lontano 4 novembre, giorno della fine del primo conflitto mondiale ed è nostro dovere dare il giusto significato e il giusto riconoscimento al valore di tanti uomini che, con la vita, contribuirono a formare l’unità della nostra nazione. Oggi festeggiamo anche e soprattutto le forze armate che, nella nostra Repubblica, si dedicano alla sicurezza interna e alla ricerca della pace a livello internazionale>>.

Nel suo discorso, Cannata ha rivolto un pensiero anche alle popolazioni del centro Italia, che stanno soffrendo per le conseguenze del terremoto. <<Colgo l’occasione per esternare la nostra solidarietà. Noi che abbiamo vissuto la stessa esperienza – ha sottolineato – conosciamo la paura di quei momenti, lo scoraggiamento nel vedere case lesionate o distrutte, vivere nelle tende e poi nei container. Noi comprendiamo cosa vuol dire. Accanto a loro troviamo comunque le associazioni di volontariato, di cui l’Italia intera può essere fiera. Oggi è la festa dell’orgoglio di una nazione – ha concluso Cannata – che non fu messa in ginocchio, ma seppe riscattarsi e imporsi all’ammirazione del mondo>>.

Il giorno prima, la manifestazione si era svolta a Villasmundo alla presenza di sindaco, vice sindaco e assessori, del delegato amministrativo Giuseppe Castro e dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e delle Forze armate, compreso il comandante della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Silvio Puglisi. Il corteo, partito dalla sede della delegazione amministrativa, ha raggiunto la chiesa Madre per la Santa Messa, presieduta dal parroco, don Gaetano Giudice. Alla cerimonia dell’alzabandiera hanno preso parti tre classi del primo istituto comprensivo di Villasmundo, suscitando l’ammirazione dei presenti grazie all’impegno profuso dalle maestre.

 

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