All’alba il canto dell’ufficio delle letture, il te deum, la svelata e la prima messa celebrata dal parroco don Giuseppe Blandino. Nel pomeriggio il solenne pontificale presieduto da monsignor Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. Ieri nel giorno di San Sebastiano, la comunità melillese è tornata a stringersi al suo santo patrono. Festeggiamenti intimi quelli del mese di gennaio, resi ancor più ridotti da un’emergenza sanitaria che continua a far sentire i suoi effetti. Ne sa qualcosa anche il sindaco Giuseppe Carta che avrebbe dovuto essere presente in basilica per la tradizionale offerta del cero al Santo. Ha però scoperto di essere positivo al covid il giorno prima, ponendosi subito in isolamento nel suo domicilio e comunicando lui stesso la notizia attraverso un video pubblicato sulla sua pagina facebok.

E’ stato così il vicesindaco Guido Marino a sostituirlo ieri pomeriggio in chiesa. Accanto a lui il presidente del consiglio comunale Nuccio Gigliuto. Presenti anche gli agenti della polizia locale (di cui San Sebastiano è protettore), i carabinieri della locale stazione e alcuni vigili del fuoco. Ad animare la messa di ieri pomeriggio (concelebrata da don Blandino e dai sacerdoti melillesi), il coro della parrocchia. Durante l’omelia l’arcivescovo di Siracusa, commentando il vangelo secondo Luca sulle sequela a Cristo, ha sottolineato le virtù di San Sebastiano “che ha testimoniato una fede stabile, perenne e unificante nel Signore Gesù”.

L’ottavario di San Sebastiano si apre oggi. Saranno celebrate tre messe al giorno nei feriali e quattro domenica 23 gennaio. Il simulacro resterà esposto alla venerazione dei fedeli fino a giovedì 27 ultimo giorno dedicato ai festeggiamenti. A chiuderli sarà la santa Messe con la messa delle 18,30, seguita dalla preghiera e dall’inno a San Sebastiano. Il tutto in attesa della festa patronale del 4 maggio

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com