<<Una brutta pagina del Consiglio comunale di Melilli>>. Non usa mezzi termini Salvo La Rosa, esponente di opposizione, per commentare quanto avvenuto ieri sera durante i lavori del Civico Consesso. All’ordine del giorno la questione inerente l’insediamento di nuovi centri di accoglienza (e la chiusura di quelli esistenti) a Città Giardino. Sulla frazione, tutti d’accordo ma la stessa convergenza di idee non si è registrata per l’intero territorio. Da qui l’emendamento, presentato dall’opposizione (rappresentata da Cannella, Scibilia, Annino, La Rosa, Nuccio Scollo, Carta, Gigliuto, Castro, Giampapa), alla mozione della maggioranza. Una variante per chiedere di non autorizzare l’apertura di altre strutture di ogni ordine, grado e genere neanche a Melilli e Villasmundo. Proposta bocciata perché in 10 (Sorbello, Sbona, Marchese, Pierfrancesco Scollo, Caruso, Magnano, Ribera, Russo, Didato e anche Midolo, consigliere di Città Giardino), su 19, hanno votato no. Subito dopo, è stata messa ai voti la mozione della maggioranza, ma l’opposizione è uscita dall’aula, facendo venire meno il numero legale (sarebbero stati necessari 11 voti per l’approvazione). Pertanto, alla fine, il Consiglio comunale ha deciso di… non decidere. Tutto questo nonostante, su scelta (criticata dall’opposizione) del presidente del Consiglio Salvo Sbona, si fosse deciso anche di sospendere temporaneamente i lavori.

<<E’ come se l’aula non si fosse riunita – prosegue La Rosa – perché non ha deliberato nulla. Due ore e mezzo di inutili lavori. Ci siamo confrontati, anche in maniera aspra, su un tema molto delicato cercando di trovare una soluzione unica. Dovevamo essere unanimi, era anche quello che ci aveva chiesto la gente. E invece, forse, è prevalso qualche interesse di parte.>>. A tal proposito, anche ieri sera aula gremita di cittadini, che hanno assistito con grande compostezza alla seduta, facendo trapelare tutto il proprio malessere soltanto alla fine, quando il Consiglio è stato sciolto senza deliberare nulla. Fischi e improperi non sono mancati, soprattutto da parte dei numerosi residenti di Città Giardino, che si sarebbero aspettati ben altro epilogo.

<<Si era cercato, anche attraverso la sospensione dei lavori – spiega La Rosa – di arrivare ad una mozione unica sul problema dei centri di accoglienza, ma non c’è stato nulla da fare. Evidentemente qualcuno, dall’altra parte, è favorevole ai centri, anche di seconda accoglienza, a Melilli e Villasmundo. Siamo una piccola comunità, che ha dimostrato nel tempo di essere ospitale ma oggi non possiamo continuare ad assistere allo scempio del territorio per conto di chi vuole solo fare business sulla pelle degli immigrati. Per questa ragione, cercavamo una proposta unanime ma su questo il presidente del Consiglio Salvo Sbona, non volendo accogliere un nostro documento che si opponeva all’apertura di altri centri di accoglienza su un territorio che, complessivamente, conta meno di 15 mila abitanti, ha fatto di tutto per boicottare i lavori. Il no, così come appare chiaro da una recente delibera di Giunta – aggiunge il consigliere – è motivato dal fatto che gli uffici comunali, e in particolare quello della solidarietà sociale, sono oberati di lavoro. Ripeto ancora una volta che, da questo punto di vista, abbiamo già dato tanto. Bisognava fare di tutto per uscire forti e compatti su un argomento in cui i residenti di Città Giardino ci avevano chiesto di essere dalla loro parte. Così purtroppo non è stato>>. La proposta dell’opposizione sarebbe stata integrata da un documento a firma “Amici a 5 Stelle” e dalla petizione redatta dagli stessi abitanti della frazione melillese.

Il Consiglio comunale, dunque, si è diviso, ma ciò che conta, per quanto riguarda Città Giardino, è la delibera di Giunta dello scorso 30 settembre, già inviata al Prefetto, con la quale si chiede al rappresentate di Governo di non autorizzare l’apertura di altri centri di accoglienza di ogni ordine e grado.

 

 

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