Ias nel caos, rischio commissariamento e inevitabili ricadute negative sulla gestione delle acque in tutto il territorio siracusano. Il segretario generale territoriale della Uil Stefano Munafò non ci sta e alza la voce, per l’ennesima volta, su una vicenda “che – a detta del sindacalista siracusano – rischia di mettere ancora più in ginocchio l’economia del territorio vista la crisi imperante che sta toccando Comuni, Province e Confindustria”.

Maria Rosaria Battiato si è dimessa da presidente del cda dell’Ias e dopo la richiesta avanzata da parte del deputato regionale Enzo Vinciullo di commissariare la società per azioni dell’Industria per le Acque del Siracusano costituita nel lontano 1983, è arrivato il monito di Munafò: “Dalla politica siracusana deve arrivare un segnale preciso – dice – perché stiamo parlando di un settore dell’economia siracusana la cui crisi si acuisce ancora di più. Attraverso queste dimissioni e un probabile commissariamento, la situazione andrà a peggiorare”.

Ma cosa fare dunque per risollevare la situazione? “Intanto sedersi a un tavolo e affrontare la questione con il Comune di Augusta in primis perché scarica a mare ancora senza depuratore, poi coinvolgere commissari e deputati regionali e nazionali affinché si faccia un ragionamento ampio, anche con le organizzazioni sindacali”.

Un primo passo potrebbe essere rappresentato dalla convocazione effettuata dallo stesso Vinciullo per il 7 settembre prossimo in Commissione Bilancio all’Ars, con il commissario straordinario dell’Irsap Maria Grazia Brandara. L’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive) è un ente regionale che a maggioranza gestisce la società consortile dell’Ias, motivo per cui attraverso il commissario straordinario sarà ricevuto la prossima settimana all’Ars per fare il punto della situazione.

“La vicenda dell’Ias è solo la punta dell’iceberg – ancora Munafò – perché qualche settimana fa ponemmo all’attenzione anche la situazione di Confindustria, anch’essa commissariata, perché la situazione di stallo va avanti e non solo la Regione ma anche la Provincia, seppur in una situazione difficile e alquanto instabile, dovrebbe fare la sua parte”.

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