Lo hanno catturato all’interno di una casa di campagna di Lentini, in contrada San Demetrio, nei pressi di un folto agrumeto. Inutile il suo secondo tentativo di fuga da un cancello retrostante. E’ finita ieri pomeriggio la latitanza di Sebastiano Raiti, appartenente al clan Nardo, il cui nascondoglio è stato individuato dagli uomini della squadra mobile della questura di Siuracusa e dai colleghi del commissariato di Lentini. Aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso 27 aprile, quando era riuscito a sfuggire al blitz che aveva portato all’arresto di 15 persone nell’ambito dell’operazione Uragano. A suo carico un provvedimento di fermo emesso dai sostituti procuratori Ursino e La Rosa della procura distrettuale antimafia di Catania per associazione mafiosa. Insieme a lui è stato arrestato Sergio Furnò, proprietario dell’abitazione che ne ospitava la latitanza, per favoreggiamento. La perquisizione domiciliare ha consentito di ritrovare la somma di 680 euro.
“Abbiamo cinturato l’abitazione già un’ora prima, attendendo l’istante giusto per intervenire. Abbiamo bloccato tute le vie di fuga rendendo inutile il suo tentativo di scappare”. Lo ha detto Marco Dell’Arte, dirigente del commissariato di Lentini, che ha partecipato alla conferenza stampa di stamattina. Presente anche la dirigente della squadra mobile di Siracusa, Rosalba Stramandino oltre a Rosario Scalisi. “Siamo soddisfatti – hanno detto i due – Avevamo il dubbio se intervenire all’alba, sfruttando il fattore sorpresa, o nel pomeriggio. Abbiamo optato per la seconda ipotesi. La presenza di cani di grossa taglia all’interno dell’abitazione non ci ha agevolato, ma siamo comunque riusciti a superare anche questo ostacolo”. Una villa dotata di ogni confort, con televisori grandi e playstation. “Tutt’altro che una latitanza a pane e acqua” ha chiosato Scalisi. Raiti è stato condotto dal carcere di Bicocca, Furnò a quello siracusano di contrada Cavadonna

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