Con l’avvicinarsi del nuovo anno sono molti i pensionati che si chiedono quando riceveranno l’assegno o il bonifico, o quando potranno recarsi all’ufficio postale per ritirare la loro mensilità. Con la fine dello stato d’emergenza causa pandemia si è tornati alle vecchie regole, che prevedono il pagamento delle pensioni nel primo giorno bancabile del mese, data che non sempre coincide con il primo giorno del mese. Infatti, se questo dovesse coincidere con una domenica o una festività, i pagamenti slittano al giorno successivo. Inoltre, va ricordato che i giorni bancabili variano a seconda che si tratti di conto corrente bancario o postale. Per chi ha l’accredito in banca, infatti, sono giorni bancabili quelli feriali compresi tra il lunedì e il venerdì, mentre alla posta è considerato come tale anche il sabato. Per questo motivo, in alcune mensilità il pagamento delle pensioni tra banche e poste potrebbe non coincidere.

Pensioni gennaio 2023, quando arrivano i pagamenti

Gennaio è proprio uno di quei mesi, visto e considerato che Capodanno è festa, ma è anche un’eccezione rispetto agli altri mesi. Infatti, il primo giorno “bancabile” è lunedì 2 gennaio, ma l’erogazione delle prestazioni avverrà a partire da martedì 3 gennaio, ossia il secondo giorno bancabile. Questo non avviene per errore, ma un accorgimento previsto dalla normativa, che in questo modo concede all’Inps più tempo per aggiornare i propri sistemi informatici.

Pensioni più alte da gennaio

Col mese di gennaio scatterà, anche l’aumento previsto dalla perequazione automatica. Si tratta del 7,3% in più rispetto al 2022, ma non per tutti indistintamente nella stessa misura e non esattamente a gennaio. I soldi arriveranno, a tutti gli effetti, entro marzo. Normali questioni tecniche e burocratiche, ma anche di indisponibilità di fondi a bilancio.

L’Inps fa sapere – come ogni anno – che c’è bisogno di tempo per adeguare i nuovi meccanismi di calcolo relativi alla perequazione automatica. Nulla andrà perso, ben inteso, ma i soldi degli aumenti previsti arriveranno, probabilmente, con il cedolino di marzo 2023. In quell’occasione saranno corrisposti anche gli arretrati a partire da gennaio.

Più nel dettaglio, in base alle nuove fasce di reddito, le rivalutazioni delle pensioni 2023 saranno pari al:

  • 100% fino a 4 volte il trattamento minimo
  • 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo
  • 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo
  • 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo
  • 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo
  • 32% oltre le 10 volte il trattamento minimo

Saranno incrementate, inoltre, le pensioni minime a 600 euro al mese, ma solo per gli over 75 e solo per un anno. Anche per costoro i tempi di attesa saranno di due o tre mesi rispetto al 1 gennaio 2023.

Date di riscossione in Posta

Come per il mese di dicembre, la data di riscossione della pensione in contanti presso gli uffici postali avverrà secondo apposito calendario. Per il ritiro è necessario, come sempre, rispettare la turnazione alfabetica per evitare code e assembramenti. Non solo per questione sanitarie, ma anche per rendere più agevole lo svolgimento dei servizi postali.

Poste Italiane informa che la turnazione alfabetica da rispettare per ritirare l’assegno è la seguente:

  • Martedì 3 gennaio per i cognomi dalla A alla B
  • Mercoledì 4 gennaio per i cognomi dalla C alla D
  • Giovedì 5 gennaio per i cognomi dalla E alla K
  • Sabato 7 gennaio (solo il mattino) per i cognomi dalla L alla O
  • Lunedì 9 gennaio per i cognomi dalla P alla R
  • Martedì 10 gennaio per i cognomi dalla S alla Z.

Prima di recarsi presso l’ufficio postale di zona è, quindi, bene informarsi a quale scaglione si appartiene, onde evitare disagi per gli operatori di Poste Italiane e il rischio di dover tornare in un secondo momento.

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