Una cerimonia in ricordo dei caduti nella strage di Nassiriya, in Iraq, si è tenuta ieri mattina a
Priolo, in occasione del 20° anniversario.
Nell’attentato del 12 novembre 2003, quando un camion cisterna carico di esplosivo venne lanciato
contro l’ingresso della base italiana dei Carabinieri provocando lo scoppio del deposito munizioni,
persero la vita 28 persone, tra cui 19 nostri connazionali: 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito, un
cooperante internazionale e un regista.
L’evento ha preso il via con la cerimonia dell’alzabandiera, poi il sindaco Pippo Gianni ha deposto
un mazzo di fiori tricolore dinanzi al monumento eretto a Priolo in onore dei caduti ed infine è
stato osservato un minuto di silenzio.
Presenti anche gli assessori Christian Bosco, Maria Grazia Pulvirenti e Stefano Castrogiovanni e il
vice presidente del Consiglio comunale Mario Blanco.
“Tutti i militari – ha affermato il referente per Priolo dell’associazione Lamba Doria, Rosario
Pulvirenti – e coloro che quotidianamente sono impegnati per la difesa del territorio e a tutela dei
cittadini e dei più deboli, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Marina, rappresentano
un legame particolare con l’Angelo Custode. Questo monumento fu realizzato e inaugurato proprio
in occasione della festa. Il prossimo anno, sperando che la situazione internazionale possa essere
più tranquilla, realizzeremo una cerimonia in occasione della festività dell’Angelo Custode,
insieme ai parenti delle vittime e alle Forze dell’Ordine. Il nostro messaggio come Lamba Doria
vuole essere di ringraziamento nei confronti di coloro che quotidianamente ci tutelano e lavorano
per il bene pubblico. Rivolgo un ringraziamento ai presenti, alla dirigente del Commissariato di
Polizia, al comandante dei Carabinieri, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, agli
assessori, ai consiglieri e in particolare al sindaco che nel momento in cui ho riferito la volontà di
realizzare questa cerimonia si è subito messo in moto e in 2-3 giorni ci ha dato disponibilità per
l’organizzazione dell’iniziativa”.
“Le parole di Rosario Pulvirenti – ha detto il sindaco Pippo Gianni – sono profonde e ci offrono lo
stimolo per una riflessione. Purtroppo le guerre continueranno sempre, guerre civili, sociali, di
potere, economiche. Tutto ciò è davvero grave, l’essere umano non riesce a capire che abbiamo
una vita breve e va vissuta nel segno della solidarietà e della disponibilità. L’anno prossimo
inviteremo i sindaci di Carlentini e Avola, i due comuni in cui sono nati due dei ragazzi volati in
cielo nella strage di Nassiriya. La mia presenza qui insieme a voi assume il significato del ricordo,
per non dimenticare quello che è accaduto”.
Nell’attentato fu altissimo il tributo di sangue pagato dalla provincia di Siracusa e dalla Sicilia, che
vide il sacrificio di sette suoi figli: Giuseppe Coletta, brigadiere di Avola; Emanuele Ferraro,
caporal maggiore scelto, di Carlentini; Giovanni Cavallaro, sottotenente, originario di Messina;

Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante di Messina; Ivan Ghitti, brigadiere di San Fratello; Domenico
Intravaia, vice brigadiere di Palermo; Horacio Majorana carabiniere scelto, di Catania.

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