Ancora imbarcazioni di fortuna che solcano il mare dalla Tunisia verso la Sicilia, ancora sbarchi di migranti a Lampedusa ma anche nuovi naufragi e altre vittime. Si scappa anche dalla Libia, dove da anni l’Onu denuncia detenzioni arbitrarie, torture e migliaia di casi di riduzione in schiavitù. Il fenomeno migratorio vede anche una “novità”: gli sbarchi autonomi, i nuovi viaggi compiuti senza scafisti.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. intervenendo alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, ha sottolineato che per quanto riguarda gli sbarchi “c’è anche il fattore attrattivo di un’opinione pubblica che annovera l’accettazione di questo fenomeno mentre in altri Paesi, piccoli e meno piccoli, sono intransigenti in maniera trasversale tra posizioni politiche diverse, senza contrapposizioni“.

“Oggi il problema principale (riguardo ai flussi migratori ndr) – ha poi aggiunto -lo abbiamo con la Tunisia. La difficoltà con quel Paese, però, e che per situazioni interne, spesso cambiano gli interlocutori. Io ci sono già stato, ma ora dovrò tornarci, con la commissaria europea, intorno alla terza decade di aprile. Probabilmente saranno con noi anche i ministri degli Interni francese e tedesco”.

“L’obiettivo – ha aggiunto il Ministro – è quello di offrire alla Tunisia una collaborazione volta a fornire strumenti per fare in modo di prevenire le partenze. Certo, bisogna vedere quale sarà la postura degli altri Paesi europei, ma sono convinto che in questo modo potremmo dare anche l’idea di una compensazione di aiuto. In ogni caso arrestare i flussi deve essere la prima azione che dovrà essere discussa“.

Sull’isola di Lampedusa, intanto, sabato si è registrato un nuovo record di sbarchi, con oltre tremila migranti giunti in 24 ore salvati da Ong, Capitaneria e Guardia di Finanza. Quarantaquattro dei 49 barchini soccorsi, bloccati o usati, nelle ultime 36 ore, per arrivare direttamente sulla terraferma di Lampedusa sono salpati da Sfax, in Tunisia. All’hotspot si è toccata quota 2.497 presenze e sono stati avviati i trasferimenti. 

Non tutti i migranti riescono a terminare la traversata. Almeno 19 migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana sono morti nel naufragio di una imbarcazione al largo della Tunisia mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo verso l’Italia. Lo ha riferito la Reuters, citando Romadan ben Omar, un funzionario della Ong Forum per i diritti sociali ed economici (FTDES). La Guardia costiera tunisina ha salvato cinque persone al largo della costa di Mahdia, che si trovavano a bordo dell’imbarcazione partita dalle spiagge di Sfax. 

E dieci persone sono morte al largo delle coste maltesi, dopo che i due barchini su cui viaggiavano si sono ribaltati. Quando una motovedetta della guardia di finanza e un peschereccio tunisino sono arrivati in zona sono riusciti a salvare una ventina di persone, ma per molti, forse la maggioranza dei naufraghi, era già troppo tardi. Alcuni corpi sono stati recuperati e portati a Lampedusa.

La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto due inchieste per fare luce sui naufragi in area Sar maltese. Due le ipotesi di reato, per il momento a carico di ignoti: favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com