Il presidente del consiglio comunale attacca, il sindaco risponde. La querelle è relativa all’approvazione del reddito di cittadinanza con delibera votata in consiglio comunale il 17 dicembre scorso. A giudizio di Salvo Sbona, il primo cittadino sarebbe responsabile di non aver dato attuazione al reddito di dignità sociale da corrispondere alle famiglie che versano in stato di povertà. <<La giunta – dice Giuseppe Cannata – non poteva adottare nessun atto perché, come da articolo 12 del regolamento comunale, la delibera del civico consesso non era esecutiva. Il motivo è riconducibile al fatto che il voto è arrivato a fine anno e, con la nuova normativa contabile (decreto legislativo 118/2011) la spesa deve essere attuata per esigibilità. Ciò significa che la prestazione – prosegue il sindaco di Melilli – deve essere resa nell’anno in cui si effettua l’impegno di spesa. Non vi erano, pertanto, i tempi tecnici per l’attuazione dei progetti essendo ormai a pochi giorni dal 31 dicembre>>. Non si tratta dunque di mancanza di buona volontà da parte dell’Amministrazione comunale, ma di mancanza di tempo.

<<Come evidenziato dal responsabile dei servizi sociali, dottoressa Natalina Castro – sottolinea Cannata – la norma sul reddito di cittadinanza sarà attuabile purchè non contrasti con altre forme di azione di intervento socio-assistenziale di Comune, Stato o Regione, come per esempio il S.i.a, il sostegno inclusivo attivo. In ogni caso il Comune non abbandona le fasce più deboli della popolazione e lo ha dimostrato anche con i vari cicli di servizio civico che abbiamo attuato soprattutto nel 2016. Il presidente Sbona – conclude il sindaco Cannata – non speculi sulle famiglie bisognose perché, se c’è qualcuno che si batte per loro, è proprio questa Amministrazione. Pensi piuttosto a cercare di far rispettare le regole del consiglio comunale, diventato, negli ultimi tempi, un mercato solo ed esclusivamente per responsabilità sua e della sua maggioranza>>.

 

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com