“L’introduzione del principio, in base al quale la selezione dei docenti per gli incarichi a tempo determinato, anziché essere affidata ai titoli posseduti, viene affidata alla scelta discrezionale dei dirigenti scolastici, si è rivelata, come prevedibile, un fallimento totale”. Lo dichiara l’On. Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS. “La novità, introdotta dalla “Buona scuola”, ha dimostrato tutti i suoi limiti, tant’è vero che in alcune Regioni – ha proseguito – i dirigenti scolastici, correttamente, hanno preferito farsi assegnare i docenti dall’Ufficio Scolastico Regionale, anziché procedere direttamente.La scelta dei docenti da parte dei dirigenti doveva dare forza al progetto formativo, doveva servire a sburocratizzare le procedure di assegnazione dei docenti, ma, senza le necessarie correzioni, si è rivelato un fallimento totale dove spesso alcuni dirigenti sono andati alla ricerca di tutto fuorché delle competenze necessarie per favorire e sviluppare la progettualità della scuola diretta. Per questo motivo – ha concluso Vincenzo Vinciullo – credo che sia indispensabile tornare al sistema democratico e corretto dell’assegnazione dei docenti, superando e abrogando il metodo introdotto dalla “Buona scuola” che si è rivelato assolutamente fallimentare in quanto ai dirigenti scolastici sono stati assegnati funzioni, compiti e poteri che non avevano neanche al tempo del fascismo, dove Giovanni Gentile riuscì a tutelare la dignità del docente e a salvaguardarne l’imparzialità e l’indipendenza”.

 

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