Usb Lavoro Privato ha indetto per l’intera giornata di lunedì 12 settembre, sotto lo slogan “Riprendiamoci il trasporto aereo, riprendiamoci il nostro lavoro”, uno sciopero nazionale del personale di tutto il trasporto aereo e indotto ad eccezione del personale ENAV, dopo la prima azione di 4 ore effettuata lo scorso 17 luglio e dopo lo stop imposto per tutto il mese di agosto dalla legge antisciopero vigente in Italia.

“Dopo mesi nei quali abbiamo assistito al collasso dell’operatività in mezza Europa, con le maestranze messe sotto pressione dal sottorganico, con i noti problemi legati alla sicurezza delle operazioni tuttora irrisolti e alla vigilia di un autunno di inflazione galoppante senza che i salari si siano mossi di un millimetro – si legge in una nota -. Rimangono aperti i problemi legati al dumping salariale, soprattutto nei settori e cooperative aeroportuali, alla qualità della vita, ai turni di lavoro in un contesto di spinta al massimo sfruttamento esigibile, come nel caso delle FTL o dei regolamenti aeroportuali e contratti in sviluppo al ribasso con la polifunzionalità, alla salute e sicurezza su cui stiamo facendo una campagna aeroportuale.

Continua la latitanza delle istituzioni sulla politica generale del lavoro e in particolare in questo settore, diventato da una parte un laboratorio per ristrutturazioni senza precedenti, come lo smembramento di quello che fu Alitalia e la chiusura di Air Italy e Blue Panorama, e dall’altra lo shopping a prezzi di saldo dei pezzi pregiati di quello che rimane il terzo mercato europeo. Per questo, i lavoratori e le lavoratrici italiani dicono basta: ai salari da fame e al taglio dei diritti subiti tramite accordi sindacali uno peggio dell’altro negli ultimi anni nome della “produttività”; ai turni massacranti inventati per coprire un colossale sottorganico mentre migliaia di lavoratori vengono lasciati in NASPI, in CIGS e in solidarietà solo per aumentare i profitti delle imprese; all’impressionante numero di aggressioni che avvengono negli scali del nostro Paese da passeggeri sempre meno controllabili e senza un intervento delle istituzioni; alla riduzione evidente della politica a tutela della salute e sicurezza nelle operazioni aeroportuali e l’aumento della ‘fatigue’ nei turni dei naviganti; all’aumento esponenziale del precariato e all’evidente crescita del lavoro povero anche in questo settore”.

Inoltre si chiede l’immediata convocazione di USB al tavolo del rinnovo contrattuale degli Handler “da cui è ingiustificatamente escluso anche in virtù della rappresentanza espressa”. La nota conclude: “Dopo aver licenziato quasi 5.000 dipendenti in Alitalia e Air Italy e l’espulsione di tanti precari durante il Covid, a fronte di una ripresa del traffico tutt’altro che imprevedibile, dobbiamo sopportare la sorpresa generale di fronte all’inaffidabilità di un modello di trasporto aereo deregolamentato e lasciato in mano alle rendite e al profitto come imposto dalla dottrina UE”.

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