Barbara Mirabella, candidata alle Regionali in Sicilia per FdI, ed ex assessore alla Cultura nel Comune di Catania, è stata arrestata, ieri, per corruzione dalla squadra mobile etnea.

Il Gip ha disposto per lei i domiciliari e la sospensione dall’attività per un anno per altri due indagati: l’ex rettore Francesco Basile dal ruolo di direttore dell’Uoc della Clinica Chirurgica del Policlinico, e l’imprenditore Giovanni Trovato, dall’esercitare la sua attività nel settore delle forniture ospedaliere.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Catania e riguarda due filoni di indagini avviate sul professore Basile.

L’ordinanza è stata firmata dal gip, Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo ed eseguita, ieri, dalla Squadra Mobile di Catania, a conclusione dell’inchiesta coordinata dal pm, Fabio Regolo

“I fatti che hanno determinato l’ordinanza – come si legge in una nota della Procura di Catania – sono emersi nel corso dell’attività degli inquirenti su due filoni investigativi che riguardavano Francesco Basile. In base alle indagini, il medico avrebbe permesso a due colleghi da qualche anno in quiescenza, a suo tempo in servizio nella stessa azienda ospedaliera, di continuare a utilizzare indebitamente e reiteratamente per i propri pazienti privati, gli ambulatori di cui avevano avuto disponibilità, quando erano in servizio e anche le sale operatorie del Policlinico di Catania, il materiale di consumo e gli strumenti appartenenti all’ospedale e inoltre, avrebbero continuato ad avvalersi dell’aiuto dell’equipe del nosocomio”.

L’accusa contestata a Mirabella

Barbara Mirabella, secondo l’accusa, avrebbe assicurato ”alcune agevolazioni alla New Congress, società della provincia di Napoli che aveva ottenuto l’appalto per l’organizzazione di un evento medico”.

”Pressing e intercessione con l’ex sindaco metropolitano di Catania, oggi candidato al Senato con FdI Salvo Pogliese”. Questa l’accusa mossa dai magistrati a Mirabella.

L’ex assessora avrebbe in qualche modo utilizzato le sue capacità relazionali con l’ex sindaco di Catania, che non risulta indagato ”per accelerare i tempi di adozione del decreto numero 114 dell’11.5.2021 per lo sconto del 50% per l’uso delle sale delle Ciminiere per eventi che portano pernottamenti superiori alle 600 persone e per l’adozione di fondi per ristrutturare il centro fieristico”.

”Parallelamente Barbara Mirabella sollecitava Basile a far ottenere un contratto con la “Expo” per i servizi locali. Il chirurgo, infatti si sarebbe adoperato per far ottenere una collaborazione”.

L’indagata inviava, infatti, un preventivo ma dopo la ricezione Mirabella si lamenta con l’ex rettore: “Sembrano spariti”. E dalle intercettazioni si comprendeva il perché: i 15 mila euro chiesti ai due napoletani sembravano troppo esosi. “Guarda Barbara ci sono, la maggior parte delle cose che mi hai elencato le faccio io, il costo è abbastanza eccessivo…”, diceva l’amministratrice della New Congress. Parlando con il suo socio, Rubeo avanzava l’ipotesi di non firmare il contratto e darle 5 mila euro come “tangente”.

Se no dice: senti Barbara ti ringraziamo. Ti diamo 5 mila euro come tangente che dobbiamo pagare e amen!”. Poi, però, Mirabella abbassava il preventivo a 10 mila euro e si arrivava all’accordo anche grazie alle “pressioni” di Basile che diceva ai napoletani di considerare l’(ex) assessora: “Una risorsa”.

Le cimici della Squadra Mobile hanno intercettato una serie di telefonate e messaggi della Mirabella in cui metteva ‘in mostra’ con i ‘napoletani’ il suo ruolo di ‘intercessione’ per ottenere sconti per le sale e interventi di restyling delle Ciminiere. “Sabrina io intanto sto cercando di risolvere le Ciminiere perché altrimenti a voi vi salta il congresso, tu lo hai capito? Ancora non è stata fatta la delibera per la scontistica quindi la cosa che intanto noi dobbiamo provare a confermare è la scontistica, altrimenti…”.

Nelle carte giudiziarie si leggono anche le conversazioni con Salvo Pogliese la primavera del 2021, in sui sollecitava per la delibera: “Salvo, ti prego”L’ex sindaco rispondeva: “Mercoledì mattina faccio quella cosa del turismo.. del vado là alla Città metropolitana e quindi definisco tutte queste cose…Sia quella modifica del decreto e tutte cose… vado apposta per questo…”. E qualche giorno dopo arrivava un’altra rassicurazione: “…Poi ti volevo dire… sono stati alla provincia! Allora quella cosa la stiamo facendo (…) abbiamo scritto il testo… e quindi ho messo dentro anche il turismo sportivo perché c’era un evento importantissimo a giugno che si farà in quelle sale… comunque l’abbiamo fatto perfetto! Abbiamo messo tutte le sale, quindi perfetto!… eehh quindi stanno facendo il decreto, il testo però e stato fatto… poi..”. E sulle manutenzioni: “…comunque stanno facendo degli interventi per il centro congressuale…”. Mirabella, più volte, sull’andamento dei lavori ha ‘sollecitato’ i vertici della Pubbliservizi dopo precisi sopralluoghi.

All’indagata Barbara Mirabella il gip, accogliendo in toto la richiesta del pm, ha applicato gli arresti domiciliari “per elidere radicalmente la possibilità di ulteriori rapporti inquinati tra l’attività imprenditoriale che gestisce di fatto e gli organi delle pubbliche amministrazioni”.

Il suo difensore, Enrico Trantino, ha già annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Per il giudice l’indagata “oltre a strumentalizzare la pubblica funzione per finalità di profitto personale” avrebbe dimostrato “una spiccata abilità” per condizionare le scelte “degli enti” coinvolti nell’inchiesta a cominciare dall’ex sindaco. Che – come si evince da una intercettazione della sua mancata presenza in un incontro – avrebbe fatto “firmare col sangue tutte le cose che già so che ci servono”.

La difesa di Mirabella: “Nessuna ‘mazzetta’, chiariremo tutto”

“In relazione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti della dottoressa Barbara Mirabella, pur riservandoci l’approfondimento degli atti su cui regge l’ipotesi accusatoria, intendiamo chiarire, a dispetto di quanto letto negli organi di informazione, che non viene contestato l’incasso di alcuna ‘mazzetta’. L’ex assessore Mirabella si è attivata per la realizzazione di un importante congresso medico con oltre mille partecipanti, che avrebbe costituito un’importante occasione di rilancio dell’economia catanese nella fase post Covid. Si è così impegnata per risolvere numerose criticità che rischiavano di compromettere l’esecuzione dell’evento, facendo da tramite con la Città Metropolitana, affinché si riqualificassero gli ambienti delle Ciminiere, rendendoli consoni alle aspettative dei congressisti provenienti da tutto il mondo”. Lo sostiene in un comunicato il collegio difensivo dell’ex assessora al Comune di Catania.

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