Due giorni di studi sul Complesso monumentale di San Giovanni evangelista a Siracusa. Un complesso che annovera la Basilica, ritenuta la prima cattedrale di Siracusa, la Catacomba tra le più importanti d’Italia e la Cripta che custodisce preziosi affreschi.

Nell’antico luogo sacro oggi a cielo aperto, San Marciano, nell’anno 39 d.C., avrebbe fondato la più antica comunità cristiana del mondo occidentale e preparato le condizioni ideali per accogliere l’apostolo Paolo, giunto a Siracusa nell’anno 61.

L’iniziativa tra storia, archeologia sotterranea, tutela e valorizzazione si svilupperà il e il 4 maggio prossimi, a Siracusa.

La due giorni si aprirà venerdì pomeriggio alle ore 16.30 alla riscoperta del granito grigio nella Basilica di San Giovanni e nella Cripta di san Marciano da parte del professor Rosolino Cirrincione, docente ordinario di Petrologia e Petrografia presso il Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. Una pietra di origine egiziana che, grazie alle sue proprietà fisiche ed estetiche, fu ampiamente utilizzata nell’architettura e nella realizzazione di monumenti imponenti fin dall’antichità. Subito dopo con l’architetto Luciano Magnano, consulente per l’Ufficio per i Beni Culturali e gli Edifici di Culto dell’Arcidiocesi di Siracusa, per una testimonianza di studio sulla Basilica, importante patrimonio storico e culturale per la città, e per cercare di rispondere ad alcuni interrogativi sulla Basilica. L’incontro sarà aperto da don Giuliano Gallone, parroco della chiesa di San Giovanni e san Marciano e moderato da mons. Salvatore Marino, docente all’ISSR San Metodio.
Alle 18.00, Gioacchina Tiziana Ricciardi, Ispettrice per le catacombe della Sicilia orientale, farà scendere nel sottosuolo raccontando l’azione della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra sulle catacombe; l’importanza degli studi più recenti sulla catacomba di San Giovanni e la monumentalità dei sarcofagi presenti nei vari cubicola. Infine, farà una riflessione sull’influenza che la cultura orientale ha avuto sull’arte delle catacombe. Concluderà la sezione Loredana Pitruzzello, docente di Storia dell’Arte Sacra presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio di Siracusa che affronterà il tema dell’iconografia catacombale, rappresentazioni artistiche quali simboli e affreschi che raccontano la storia della fede cristiana. Questa parte sarà introdotta da mons. Giuseppe Benintende della Custodia delle Catacombe di San Giovanni e moderato da Salvatore Sparatore, docente dell’ISSR San Metodio.
Sabato 4, la sezione di studi è dedicata alla cripta di San Marciano: Federico Caruso, archeologo presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana – Università della Sorbona, parlerà delle Grotte Pelopie e del culto di San Marciano a Siracusa; mentre Giulia Arcidiacono, ricercatrice e docente di Storia dell’Arte Medievale presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, affronterà il tema della pittura medievale rupestre, illustrando gli affreschi presenti nella Cripta. Infine, Fausto Migneco, docente di Beni Culturali Ecclesiali presso l’ISSR San Metodio di Siracusa, parlerà di uno studio che ha condotto sull’affresco di Pietro e Paolo presente in cripta. Uno studio che intende offrire una visione chiara e completa dell’affresco, mediante un’analisi approfondita, per contribuire alla conoscenza dell’opera d’arte a livello storico, artistico e religioso. Quest’ultimo incontro sarà introdotto da Giuseppe Piccione, presidente del Parco culturale ecclesiale “Terre dell’invisibile“ e moderato da don Helenio Schettini, direttore della Biblioteca Alagoniana di Siracusa.

L’iniziativa è promossa dal centro di informazioni turistiche “Kairós“, in collaborazione con la Pontificia commissione di Arte sacra, l’Istituto superiore di scienze religiose San Metodio, l’Università di Catania e il Parco ecclesiale Terre dell’invisibile.

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