Sorbello1“Siracusa si avvia a diventare sempre più una città di nonni, con sempre meno nipoti. Aumentano infatti gli over 65 e diminuiscono i bambini: per la caduta delle nascite e l’invecchiamento, stiamo perdendo popolazione e ci sarà quindi bisogno di sempre maggiori risorse per mantenere e curare i nostri anziani”. Lo dichiara il consigliere comunale di Progetto Siracusa e componente dell’Osservatorio nazionale della Famiglia che prosegue così il suo intervento: “ Come non riflettere sul fatto già oggi le donne siracusane in età feconda siano meno numerose delle loro madri? E chi sperava nelle donne immigrate per invertire la tendenza deve ricredersi, perché la crisi economica ha colpito tutte le famiglie, bloccando l’aumento della fecondità. Servono quindi politiche- rileva Sorbello- che sostengano chi desidera avere figli, tenendo presente che in futuro i bambini saranno un bene scarso, perciò tanto più prezioso, da non sprecare e su cui investire. Bisogna quindi ridurre da subito a Siracusa le rette per gli asili nido e per la refezione scolastica, servizi essenziali che hanno subito un drammatico crollo di partecipazione da parte dei bambini (addirittura un terzo dei posti degli asili è rimasto incredibilmente non fruito). Don Tarascio della Caritas ha denunciato ieri situazioni diffuse di povertà assoluta: allora com’è possibile chiedere importi cospicui, per nido e refezione, a famiglie che hanno un Isee pari a zero? Occorre inoltre riconoscere – aggiunge il consigliere comunale- uno status adeguato a chi si prende cura dei bambini, come le operatrici degli asili nido, che svolgono un ruolo importante e delicato e che non possono restare senza stipendio per mesi. Valorizzando allo stesso tempo la presenza di scuole come la Martoglio, che svolgono un ruolo essenziale in quartieri periferici. La seduta di ieri del consiglio ha purtroppo confermato – conclude l’esponente di Progetto Siracusa- come la maggioranza finora si sia dimostrata inadeguata: da un anno non riesce ad approvare un atto già depositato per sostenere l’affido familiare, nulla è stato fatto per applicare il quoziente familiare a favore delle famiglie con figli e le stesse relazioni del difensore dei diritti dei bambini Sciuto non venivano trattate da anni”.

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