E’ stato pubblicato ieri il cartellone dei concerti estivi a Siracusa ma l’associazione “A viso aperto” solleva non poche perplessità sulla scelta degli artisti.

“Abbiamo avuto modo di visionare il cartellone pubblicato – dice il presidente Nicolò Saetta – Noi, così come tanti altri siracusani che ci hanno scritto in queste ore, non possiamo non esprimere i nostri dubbi sull’effettiva portata attrattiva degli artisti coinvolti. Il teatro ha più di 4000 posti a sedere e difficilmente riuscirà a fare sold out essendo le esibizioni rivolte più a un pubblico di nicchia che alla stragrande maggioranza dell’utenza. Con queste considerazioni, non vogliamo sminuire la bravura e le qualità degli artisti ma riteniamo che sarebbe stato appropriato uno spazio di dimensioni più contenute e lasciare l’Ara di Ierone a celebrità di maggiore peso. Lo scorso anno c’erano artisti di fama mondiale a Siracusa. La domanda è obbligatoria: cosa è successo? Perché non si è riusciti a garantire lo stesso standard dell’anno precedente? C’è stata pigrizia nell’organizzazione del calendario? Le sterili e inutili polemiche sono riuscite nell’intento di fare abortire la stagione dei concerti? Critiche che, è bene ricordare, non sono state accompagnate da nessuna perizia tecnica che accerti l’alterazione dello stato dei luoghi a seguito di onde sonore. C’è stata, forse, una volontà politica nel voler preferire altri comuni come per esempio Catania? 

Tante domande a cui difficilmente ci sarà una risposta – prosegue Saetta – Purtroppo e come sempre, gli unici a farne le spese saranno i tanti siracusani che verranno privati di artisti di calibro internazionale e dei molti operatori turistici che difficilmente vedranno incrementare l’affluenza sul territorio durante la stagione dei concerti.

In tutto ciò, nelle inutili contraddizioni, – termina Saetta – il più delle volte assolutamente sterili di una parte della politica siracusana e regionale, ci preme ricordare Arisa che si esibirà ad Augusta, Russell Crowe, Cola Pesce e Gazzè a Noto e Gabbani che si è esibito a Melilli, per non parlare di Catania.”

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