Empty red armchairs of a theater ready for a show

103 enti del settore dello spettacolo in Sicilia si schierano contro la Regione per denunciare “gravi disuguaglianze e disparità di trattamento” nella distribuzione dei fondi. La polemica nasce da due recenti norme regionali che hanno stanziato 13 milioni di euro a favore di “singoli organismi in modo diretto”, aggirando il Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo (FURS).

Gli enti firmatari dell’esposto lamentano che questa scelta vada a ledere il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, privilegiando alcuni soggetti a scapito di altri. Inoltre, criticano la mancanza di trasparenza e di criteri oggettivi nella selezione dei beneficiari.
“Chiediamo che i fondi vadano a confluire nel FURS e siano erogati secondo le regole del fondo stesso e – afferma Gigi Spedale, portavoce degli Stati Generali dello Spettacolo in Sicilia – non possiamo accettare che vengano stanziati milioni di euro senza le dovute garanzie di imparzialità e trasparenza”.

Le compagnie teatrali chiedono inoltre un’audizione urgente in commissione cultura all’Ars per discutere la questione e sollecitare l’aumento delle risorse del FURS per il triennio 2024-2026.

L’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata, ha replicato affermando che i contributi erogati sono frutto di norme dell’Ars e che la Regione non ha alcuna discrezionalità. Ha, inoltre, precisato che le norme in questione hanno superato il vaglio del Consiglio dei ministri e non sono state impugnate davanti alla Corte Costituzionale.
Ogni ente beneficiario, in media, grazie al fatto di essere citato in uno specifico emendamento di un deputato all’Ars ha ottenuto 97 mila euro. Tra questi c’è la Solemer Eventi (Egadi), il Premio Saturno Onlus di Trapani, Teatro e Dintorni di Messina, C&M di Santa Venerina, All Stars Sicilia di Catania, Luminescenze di Palermo, Coro Lirico di Barcellona Pozzo di Gotto, Teatro Garibaldi di Modica, Baci e Abbracci di Ragusa, Festival della Musica di Noto, I love eventi di Rosolini, Atletica Termini Imerese, Archidrama di Giarre, Interculture, Grassa d’Amante. Altri enti hanno ricevuto contributi ben più consistenti. Da Si può fare di Catania, 145 mila euro, al cinema Massimo di Palermo, 194 mila euro, A nome loro di Castelvetrano, 145.500 euro. Si tratta di un elenco, il primo, frutto di emendamenti presentati dai deputati al momento del voto della Finanziaria. Un altro elenco riguarda, invece, feste e sagre.

La vicenda è destinata a creare tensioni tra il settore dello spettacolo e la Regione. Gli enti firmatari dell’esposto sono pronti a mobilitarsi per difendere i propri diritti e garantire un trattamento equo a tutti gli operatori del settore.
 

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