Si attesta al 58% il tasso di occupazione in ambito turistico in Sicilia, per il ponte di Ognissanti 2022, secondo quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo-Confesercenti, in base a un’indagine realizzata sui portali online di promo-commercializzazione turistica.

La nostra regione si trova, purtroppo, agli ultimi posti con una percentuale, pari a quella dell’Abruzzo e più alta soltanto rispetto a quelle del Molise (52%) e della Calabria (che fa registrare un 50%).

Ponte di Ognissanti, Sicilia turisticamente impreparata

Sull’argomento è intervenuto il siciliano Vittorio Messina, al vertice nazionale di Assoturismo, il quale su come superare il gap in questione, così si è espresso: “Bisogna intanto precisare – ha sottolineato – che la Sicilia dà il meglio di sé durante l’estate perché è una regione legata, prevalentemente, al turismo balneare. I dati attinenti alla bella stagione ci rendono, infatti, giustizia. Quando, invece, si arriva ai “ponti” che non appartengono all’estate, le percentuali scendono vertiginosamente nella nostra Isola mentre gratificano realtà del Paese più preparate”.

“La Sicilia deve ancora lavorare molto sui pacchetti riguardanti i ‘ponti‘ che non cadono in estate e sulle città d’arte”.

“Detto ciò, – prosegue il presidente di Assoturismo – bisogna lavorare per ampliare la stagione: noi abbiamo questo inizio di novembre da mare, con un clima eccezionale che dovrebbe fare registrare il pieno, così non è anche perché molte strutture da noi sono stagionali e parecchie altre lo sono diventate da quest’anno per la preoccupazione dovuta al caro-energia, a queste bollette che rendono più conveniente trasformare una struttura in stagionale perché restando aperta tutto l’anno non si avrebbe la certezza di riuscire a coprire i costi”.

Le misure contro il caro bollette

“Con il caro-bollette – evidenzia ancora Vittorio Messina – stiamo vivendo una situazione, economicamente parlando, peggiore di quella della pandemia quando comunque ci sono stati aiuti statali importanti che ci hanno consentito di fare sopravvivere le nostre imprese e il pagamento delle imposte e delle tasse poteva essere rimandato, mentre adesso con il mancato pagamento delle bollette ci sarebbe il taglio delle utenze che determinerebbe la fine della vita di un’azienda. Si tratta di un momento veramente difficile e io mi auguro che il Governo nazionale sia in grado di potere interloquire con l’Europa per potere trovare delle soluzioni che consentano alle aziende di supportare e sopportare questi rincari”.

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