La vertenza Versalis diventerà una “Vertenza Siracusa”. Si allarga e si fa sempre più pressante la mobilitazione che Cgil, Cisl e Uil stanno mettendo in atto per evitare che l’Eni svenda la chimica e la ceda ad una multinazionale americana. Se n’è parlato questa mattina durante una riunione del settore industria delle tre federazioni sindacali, incontro allargato anche alle categorie dei trasporti e dei servizi. La mobilitazione è dunque in atto e, prima della grande manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 19 febbraio prossimo, Cgil, Cisl e Uil organizzeranno un volantinaggio diffuso in alcuni punti strategici della zona industriale già programmato per venerdì 5 febbraio. Seguirà, lunedì 8 febbraio, un’assemblea generale alla mensa del Petrolchimico alla quale i sindacati chiederanno la partecipazione dei 21 sindaci della provincia di Siracusa, i consigli comunali e la deputazione regionale. “Perché solo con un coinvolgimento di massa questa vertenza, che chiameremo appositamente “Vertenza Siracusa” – hanno detto i tre segretari Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò – potrà avere voce a livello nazionale. Non c’è dubbio che il nostro interlocutore debba essere il Governo, regionale e nazionale, ma per far sì che questa vicenda diventi prioritaria rispetto ad altre e non passi magari in secondo piano rispetto a ciò che succede a Marghera piuttosto che a Mantova o Brindisi, dobbiamo alzare l’asticella e il livello di attenzione. E come farlo se non con una costante mobilitazione di massa?”. L’incontro di questa mattina ha fatto seguito all’assemblea generale che si è svolta qualche giorno fa proprio nella mensa della zona industriale alla presenza del segretario nazionale della Uil Carmelo Barbagallo. L’intenzione, come ribadito nel corso dell’incontro, è proprio quello di dare continuità all’azione di protesta e attuare una campagna mediatica forte che possa arrivare direttamente a Roma. “E siccome il sindacato ha già dato dimostrazione di unitarietà e di coesione – hanno aggiunto i segretari di Cgil, Cisl e Uil – soltanto noi possiamo avviare questo tipo di azione. L’unico interlocutore oggi rimane il Prefetto e dobbiamo fare in modo che la politica segua il nostro percorso, visto che la zona industriale ha ricadute notevoli non solo per Priolo, Augusta e Melilli, ma per tutta la provincia”. A proposito di Melilli, si è valutata anche la possibilità di partecipare, così come avvenuto a Priolo pochi giorni fa, ad un consiglio comunale aperto e incentrato proprio sulle ricadute e gli effetti per il territorio, di ciò che sta succedendo nella zona industriale siracusana.Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Cassa edile, presentata la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo provinciale Cisl, Angelo Colombini a Siracusa: “Su Versalis si cerchi un acquirente italiano”