“Se lo Stato ritiene davvero strategica la chimica deve intervenire ora e autorevolmente;è necessario dispiegare il massimo della mobilitazione e della pressione politica nei confronti del Governo”. Ad affermarlo è Pippo Zappulla, deputato nazionale del Pd e componente della commissione Lavoro della Camera, dopo che nel pomeriggio di ieri si è tenuta, davanti le congiunte Commissioni Attività Produttive di Camera e Senato, l’audizione dell’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi che ha ribadito che la trattativa con la finanziaria americana Sk Capital è aperta, ma ha inteso precisare che ancora non è definita e conclusa. Anzi, rispondendo alle richieste e domande, ha ammesso che la trattativa potrebbe anche non concludersi positivamente, prevedendo, in tal caso, l’avvio di nuove ricognizioni sul mercato nazionale e internazionale per individuare partners industriali interessati all’acquisizione di parte della proprietà Versalis. “Abbiamo tenuto a ribadire – afferma Zappulla – che in discussione non è la possibilità di attivare intese con partners industriali anche di valenza e spessore internazionale; la contrarietà forte e decisa nasce dall’avere individuato la Sk Capital che non offre le indispensabili garanzie sul terreno della solidità finanziaria, del progetto industriale, della continuità occupazionale, degli interventi sul versante ambientale e delle bonifiche”. Per il deputato del Pd gli impegni così contenuti nel tempo fanno presagire una chiara volontà di disimpegno e di dismissione. Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato dell’Eni confermano, quindi, la fondatezza delle preoccupazioni, ma “il non avere ancora definito alcuna intesa consente di rimettere in discussione l’intera operazione. E se il Governo -conclude Zappulla ritiene davvero strategica la chimica deve intervenire ora e autorevolmente nei confronti dell’Eni”.

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