È un periodo molto intenso per quanto riguarda il governo Meloni. Con il via libera al Ddl delega cambia l’indennità di accompagnamento in base ad un assegno unico universale per gli anziani che vivono in una condizione non autosufficiente.

Sono sempre più numerosi gli anziani presenti nel nostro Paese. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, nel 2022 le persone anziane con 65 anni e oltre hanno rappresentato il 23,8% della popolazione. Inoltre, di recente, l’indice di vecchiaia nelle Città metropolitane ha raggiunto il valore di 177,5 anziani per 100 bambini, in crescita rispetto agli anni precedenti ma ancora inferiore alla media nazionale di 187,6 che fa riferimento all’intero territorio.

La nuova legge delega 33/2023, in vigore dal 31 marzo, introduce importanti novità al fine di migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie, garantendo un sostegno economico e una migliore organizzazione dei servizi di assistenza.

Tra le misure previste vi è l’introduzione dell’assegno universale, un beneficio che verrà riconosciuto alle persone anziane non autosufficienti e che presenterà importi differenti in base ai vari criteri.

Nel dettaglio, come viene specificato nel testo approvato in Parlamento, “è prevista, anche in via sperimentale e progressiva, per coloro che optino per essa, una prestazione universale, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona“.

Va sottolineato che non tutti gli anziani hanno diritto alla misura, ma soltanto quegli individui non autosufficienti, in maniera parziale o totale, con Legge 104. La legge considera non autosufficienti quei soggetti che sono affetti da una situazione patologica che non permette loro di svolgere in autonomia le funzioni essenziali della vita quotidiana.

Vediamo meglio cosa prevede la normativa voluta dal governo e come essa cambierà la vita delle persone con ridotta capacità di autogestione.

Cos’è l’assegno universale per gli anziani non autosufficienti?

L’assegno universale per gli anziani non autosufficienti è una prestazione economica che la legge 33/2023 prevede di introdurre, in via sperimentale e progressiva, per oltre 2,8 milioni di anziani non autosufficienti in Italia. Questa prestazione non sarà legata al reddito, ma erogata in base allo specifico bisogno assistenziale, e potrà essere scelta dal beneficiario sotto forma di: 

  • denaro;
  • servizi.

La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 76 del 30 marzo 2023.

L’assegno universale sarà inizialmente destinato ai 1,4 milioni di anziani non autosufficienti che già percepiscono l’indennità di accompagnamento, pari per il 2023 a 527,16 euro mensili

L’indennità di accompagnamento verrà assorbita dalla nuova prestazione.

Quali sono i presupposti sanitari per accedere all’assegno universale?

I presupposti sanitari per l’indennità di accompagnamento resteranno immutati: l’impossibilità di svolgere autonomamente gli atti della vita quotidiana. Tuttavia, l’articolo 4 della legge delega prevede una semplificazione e integrazione delle procedure di accertamento e valutazione della non autosufficienza, favorendo la riunificazione dei procedimenti in capo a un solo soggetto su tutto il territorio nazionale.

Come si valuta la non autosufficienza dell’anziano?

Un aspetto centrale della legge delega riguarda la valutazione multidimensionale della persona anziana, che prevede la presa in carico dell’individuo presso i Punti unici di accesso (Pua) per la definizione di un Piano assistenziale individualizzato (Pia), al fine di accertare i suoi bisogni sanitari e socio assistenziali.

Quali sono le novità in materia di agevolazioni contributive e fiscali?

La legge 33/2023 prevede una ricognizione e riordino delle agevolazioni contributive e fiscali, anche attraverso la rimodulazione delle aliquote e dei termini di durata delle agevolazioni stesse. L’obiettivo è regolarizzare il lavoro di cura prestato da badanti al domicilio della persona non autosufficiente, con percorsi formativi specifici per lo svolgimento di questa attività professionale.

Conclusioni

La legge 33/2023 rappresenta un passo importante nel miglioramento delle condizioni di vita degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Con l’introduzione dell’assegno universale e il riordino delle agevolazioni fiscali e contributive, si punta a garantire un sostegno concreto a chi si trova ad affrontare le difficoltà legate all’assistenza dei propri cari. La legge, inoltre, pone l’accento sull’importanza di contrastare la solitudine sociale e di promuovere l’invecchiamento attivo, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli anziani e di coloro che se ne prendono cura.

In seguito, i decreti dovranno essere indirizzati alle Camere del Parlamento per ricevere un parere entro 30 giorni dalla trasmissione del provvedimento. Il Governo avrà poi 12 mesi di tempo dall’entrata in vigore dei decreti per adottare disposizioni integrative e correttive.

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