Si avvicina il giorno del ballottaggio. Siracusa è l’unico tra i quattro capoluoghi siciliani al voto a non avere eletto il sindaco al primo turno. Per questo, i cittadini sono chiamati a tornare alle urne, anche domenica 11 e lunedì 12 giugno, per scegliere tra il sindaco uscente Francesco Italia e il candidato del centrodestra (non più unito) Ferdinando Messina. Uno degli aghi più importanti delle bilance sarà, indubbiamente, Edy Bandiera. L’ex assessore regionale, dopo essere fuoriuscito dal suo partito, Forza Italia, per non avere condiviso la scelta di candidare Messina, si è presentato da solo come contendente della poltrona più importante di Palazzo Vermexio e, con la sua lista, ha superato lo sbarramento del 5 per cento. 

“Anche se siamo stati su posizioni politiche differenti – ammette l’uscente Italia che è componente della segreteria di Azione – Edy è un amico e oggi è qui a pieno sostegno della mia candidatura e si aggiunge a questo viaggio“.

“Di Edy mi ha colpito il coraggio e la determinazione – continua Italia – è uscito da un sistema della destra in cui non si trovava. E, allora, sentirci è stato quasi naturale: abbiamo sempre avuto rispetto reciproco che adesso si trasforma in integrazione di programmi e collaborazione“.

“Se i cittadini lo vorranno, Edy sarà il mio vicesindaco“ – ha promesso il sindaco uscente.

Di contro, l’ormai ex candidato di Civico 4, Michele Mangiafico ha scelto di stare al fianco di Ferdinando Messina, sottoscrivendo un accordo politico che lo vedrebbe anche tra i papabili assessori. In una nota in cui annuncia l’affiancamento, l’ex consigliere comunale – nipote del rieletto sindaco di Priolo Gargallo, Pippo Gianni – elenca ben quaranta punti: tutti quelli del programma del suo movimento che sarebbero stati apprezzati e raccolti dal candidato del centrodestra al ballottaggio. “Ferdinando Messina – spiega Mangiafico in un comunicato per motivare la sua scelta di alleanza – rappresenta la proposta politica alternativa all’amministrazione comunale uscente“.

Anche Giancarlo Garozzo ha chiuso l’apparentamento con il centrodestra di Ferdinando Messina, forte del suo 8%, al primo turno.

“La nostra intenzione era quella di lasciare libero l’elettorato anche perché, come sempre, non ero alla ricerca di poltrone/assessorati. Nessun assessorato ci interessava e nessun assessorato abbiamo richiesto o ottenuto – ha precisato Garozzo – ma vogliamo solo tornare a cercare di fare il meglio per la città, ripristinando anche la democrazia attraverso un consiglio comunale da troppo tempo assente“. Poi la stoccata finale all’attuale sindaco: “Francesco Italia è incapace di accettare le critiche. Ho cercato di rapportarmi alle interlocuzioni avute con lui, resettando il passato e pensando solo ai candidati della mia lista ed al bene della città, ma non ho trovato, ancora una volta, un interlocutore con cui poter parlare di politica ma un narciso innamorato di se stesso e di chi accetta senza fiatare tutto ciò che vuole fare; un Sindaco che, anche se confermato, non potrà godere della maggioranza in consiglio comunale, con tutto ciò che questo comporta. Per questo e per molte altre ragioni – ha concluso Garozzo – al ballottaggio elettorale, sosterremo Ferdinando Messina”.

Intanto il candidato a sindaco Ferdinando Messina rassicura i suoi alleati con un comunicato in cui dichiara: “Ho riunito il centrodestra, forze moderate e movimenti civici di questo territorio, contro la disastrosa gestione di una delle città più belle al mondo“.

“Dopo i risultati della prima tornata elettorale, – conclude – appare evidente che diverse forze politiche, movimenti civici e larga parte della società civile non si riconoscano con quanto messo in campo sinora dall’Amministrazione uscente. Un campo largo che si è riunito attorno al mio progetto politico, ritenendolo l’unico credibile ed alternativo per ridare un governo alla città dopo cinque anni di assenza delle istituzioni”. 

Questo, intanto, il grafico che riguarda la ripartizione dei seggi per il prossimo consiglio comunale a Siracusa, in funzione della vincita di ciascuno dei due candidati a Sindaco.

La situazione singolare che si è venuta a creare è che la coalizione di Messina, anche se dovesse perdere al ballottaggio, riuscirebbe ad avere ben oltre il 60% dei seggi, lasciando al possibile vincente solo 9 seggi (che poi sono, in effetti, 7 perché due toccano a Bandiera) in quanto gli altri 3 vanno al PD che ha promesso, attraverso la sua rappresentante, Renata Giunta, “un’opposizione vigile e responsabile, non disposta a fare sconti a chicchessia“.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com