Serrata di quattro giorni a partire da domani, martedì 21 febbraio, di specialisti e laboratori convenzionati che culminerà con una manifestazione il 24 febbraio davanti all’assessorato alla Salute a Palermo.

I cittadini saranno i primi a subire le conseguenze del braccio di ferro, poiché mezzo milione di visite, esami e analisi prenotate verranno annullate, causando loro delle perdite.

Nonostante l’incontro avvenuto giovedì scorso tra l’assessora Giovanna Volo e alcuni rappresentanti sindacali della patologia clinica, gli sforzi della Regione sembrano essere stati vani. Infatti, nonostante l’offerta di un incremento di 10 milioni di euro a partire da quest’anno, che si aggiungerebbero ai 282 milioni già riconosciuti annualmente, in cambio dell’interruzione dello sciopero, i privati convenzionati continuano a richiedere un ulteriore aumento di almeno 60 milioni di euro. Questo sarebbe il totale delle prestazioni annuali non comprese nel budget.

Attualmente in Sicilia, vengono effettuate visite, esami e analisi cliniche per un valore complessivo di 60 milioni di euro all’anno, di cui il 73% (42 milioni di euro) è gestito da privati convenzionati. Tuttavia, dal 2012, il budget destinato ai convenzionati è diminuito, passando da 305 milioni di euro all’anno a 282 milioni. Il governatore Renato Schifani, già in campagna elettorale, aveva manifestato il suo sostegno ai privati convenzionati e, su sua iniziativa, la Regione ha proposto di aprire tavoli tecnici per ciascuna branca medica, al fine di definire i bisogni specifici in ogni distretto sanitario e di rendere l’offerta di servizi più capillare. Secondo i tecnici dell’assessorato, non è certo che i 60 milioni di euro aggiuntivi richiesti dai privati convenzionati siano effettivamente necessari per garantire i livelli essenziali di assistenza.

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