«Incoraggiare il turismo congressuale, un turismo legato al mondo del lavoro, piuttosto che a quello della vacanza». Lo dice il sociologo siracusano Antonio Casciaro, che spiega: «Nonostante Siracusa sia importante meta turistica, non si riesce ad andare oltre l’attrattività balneare e culturale concentrata, in particolar modo, nei mesi più caldi». Casciaro non ha dubbi: «Alcuni flussi necessitano di essere meglio programmati e orientati». E aggiunge: «Sicuramente gli sforzi fatti negli ultimi vent’anni a favore dell’istituzione di riserve naturali, della promozione delle tipicità enogastronomiche e delle connesse attività di promozione delle zone rurali, marine e montane hanno in parte allungato la stagione turistica, però non si è riusciti, come in altre parti d’Italia, a migliorare la gestione dei flussi turistici in tutto l’anno». E un esempio importante, a detta del sociologo, viene proprio dal turismo congressuale «spesso legato alle grandi città – precisa – dove si organizzano congressi e convegni internazionali. Non solo. Per esempio, la riviera di Rimini è diventata negli anni una destinazione congressuale di grande attrattiva con servizi di alto livello. Perché il turismo è destagionalizzato – ancora Casciaro – quando non dipende dal clima e in città si riesce a fare squadra». Il sociologo continua: «In tanti documenti redatti a livello provinciale e comunale spesso si citano una serie di contenitori culturali potenziali che ben si adatterebbero a tale visione strategica. E si tratta principalmente dell’ex cinema Verga; dell’ex convento di Montevergini; dell’ex chiesa del Collegio e convento dei gesuiti e dell’ex area Spero. Ebbene, passano gli anni ma la pianificazione, che la normativa nazionale ci “costringe” a redigere, rimane carta depositata in un cassetto». Casciaro tuona: «È ora di andare oltre i modelli turistici di massa e di integrare il sistema dell’offerta con una nuova visione della città. Ma bisogna per esempio lavorare alla riqualificazione di contenitori adatti a ospitare eventi professionali e contare su una capacità strategica per attivare collaborazioni con agenzie e tour operator, oltre che collaborazioni tra enti locali e associazioni di categoria. È insomma ora di fare squadra». I fatti parlano chiaro: «Nella top 20 destination performance Index di Icca (International congress and convention association), l’Italia – dati del 2021 – è al quinto posto per turismo congressuale a livello mondiale. Vuol dire che stiamo parlando di un qualcosa che siamo bravi a fare. Ma constatare che il 52,5% delle sedi per congressi ed eventi si trova al Nord, il 25,5% al Centro, il 13,9% al Sud e l’8,1% nelle isole, amareggia tutti noi siciliani. Siracusa è sicuramente caratterizzata da un’alta densità di siti di antica fondazione su cui però spesso ci si culla, nell’attesa di un miglioramento della loro valorizzazione. E una città – conclude Casciaro – non può guardare solo al passato. Dopotutto, per dirla con l’ecomomista francese Jean-Baptiste Say: “è l’offerta che fa la domanda”».Condividi:Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Navigazione articoli Turismo religioso a Siracusa, Saetta: “Una vera occasione da sfruttare“ Comuni turistici siciliani, la Regione adotta elenco aggiornato