Via libera del Consiglio dei ministri al decreto con i nuovi aiuti per famiglie e imprese per contrastare gli effetti della guerra in Ucraina. Il voto, però, è stato seguito dalle polemiche del Movimento 5 Stelle, che ha deciso di astenersi in segno di dissenso.

Dl aiuti approvato, cosa prevede

Il dl prevede uno stanziamento di interventi da 14 miliardi di euro senza scostamento di bilancio, più del doppio di quanto venisse ipotizzato alla vigilia.

Con il decreto aiuti arriva un contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito. Tale bonus di sostegno riguarda 28 milioni di italiani.

Rinnovato il bonus sociale, che diventa retroattivo: eventuali pagamenti di somme eccedenti saranno automaticamente compensati in bolletta una volta presentata l’Isee.

Le misure spaziano, poi, dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti, all’allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette, dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra a norme per adeguare i costi degli appalti pubblici, per far fronte agli aumenti eccezionali dei materiali.

Dl aiuti, la protesta del M5s

Al voto, in Consiglio dei ministri, non hanno preso parte i ministri Cinque Stelle. Infatti, secondo quanto si apprende, da parte del M5s è arrivato un non-voto in segno di dissenso sulle norme per i rifiuti di Roma che danno poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità della realizzazione del termovalorizzatore.

“Noi siamo entrati al governo per accelerare la transizione non per tornare indietro. Riteniamo assolutamente irragionevole la posizione oggi passata in Consiglio dei ministri su questo punto” ha scritto il M5s in una nota.

Poi si legge: “Il M5s non ha partecipato al voto sul decreto. Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata“.

Dl aiuti, Draghi: “Strumenti eccezionali”

Sorride invece il presidente del Consiglio Mario Draghi, che in conferenza stampa ha sottolineato che il decreto aiuti è un provvedimento “che ha l’obiettivo di difendere il potere di acquisto delle famiglie, dei più deboli e la capacità produttiva delle imprese”.

Per Draghi i provvedimenti presi “affrontano il caro-vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia. E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”.

Bollette, cosa cambia e cosa invece manca nel nuovo decreto anti rincari

“Non è una recessione, ma un rallentamento” ha sottolineato il premier, che ha poi spiegato: “Approviamo liberalizzazioni, riforme nel settore delle energie rinnovabili, che ci permettono di accelerare la transizione ecologica, di fare quello scatto negli investimenti nelle rinnovabili, che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo”.

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