Messaggio di papa Francesco per la prima Giornata Mondiale dei nonni e degli  anziani - Opus Dei

Domani, domenica 25 luglio, sarà la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, istituita lo scorso gennaio
da Papa Francesco e che da quest’anno verrà celebrata la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù.
Si tratta di un’occasione importante – sottolinea il presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari Salvo Sorbello – per valorizzare il ruolo dei nonni e degli anziani all’interno della famiglia e nella Chiesa ed è significativo che l’indulgenza venga concessa anche ai fedeli che in quel giorno «dedicheranno del tempo adeguato a visitare in presenza o virtualmente i fratelli anziani bisognosi o in difficoltà (come i malati,gli abbandonati, i disabili e simili)». Un tempo il migliore augurio, la migliore benedizione era :«Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!» ed era pressoché normale che gli anziani fossero circondati da nipoti. La realtà ora è profondamente mutata: anche nella nostra Siracusa aumenta purtroppo a dismisura il numero degli anziani soli. Ed è questo un tema che deve essere finalmente prioritario per il Comune.
Nella provincia di Siracusa, mentre i giovani sotto i 20 anni sono soltanto 70mila, gli anziani
sopra i 65 anni sono già più di 86mila e sono ovviamente destinati ad aumentare.
Tra di essi sono davvero tanti quelli che soffrono di gravi difficoltà motorie e di altre pesanti
limitazioni dell’autonomia nelle attività quotidiane. Soltanto alcuni di loro possono contare su
un aiuto adeguato alle proprie necessità di ogni giorno e molti non dispongono nemmeno di
risorse economiche per accedere a servizi di assistenza a pagamento.
Una fascia di popolazione enorme, quella degli anziani siracusani, alla quale è
indispensabile fornire risposte soddisfacenti, non solo per il naturale rispetto dovuto alle
persone ma anche per evitare che ci sia, per carenza di assistenza, un’esplosione di
domanda sanitaria incontrollata e incontrollabile.
Anche per questo – conclude Salvo Sorbello – è indispensabile che i Comuni attivino tutti i
servizi che possono essere svolti presso le abitazioni degli anziani, coinvolgendo anche il
volontariato, per una società davvero inclusiva e solidale.

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