“Quando parliamo di enti ecclesiastici e terzo settore ci troviamo a trattare di due ordinamenti diversi, canonico e secolare, che regolano materie che in qualche misura sono affini e in qualche misura sono differenti. Differenti i presupposti, differente è la missione originaria della Chiesa rispetto agli Enti del settore. Ma ci sono dei momenti in cui questi due mondi si toccano ed ecco nasce l’interesse a trovare punti di incontro nei quali si può essere armonici fra ordinamento canonico e civile e quei punti dove gli ordinamenti devono allinearsi per perseguire finalità di interesse pubblico”. Don Gianluca Belfiore, direttore dell’Osservatorio giuridico diocesano, parla al termine della giornata di studio alla Fondazione Sant’Angela Merici, su “Enti ecclesiastici e riforma del Terzo settore“.

Un incontro promosso  dall’Osservatorio giuridico diocesano, con l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Siracusa e la Fondazione Sant’Angela Merici. La riforma del settore ha dettato nuove norme per organizzazioni e associazioni. Una materia complessa che sempre più persone che vogliono riunirsi per finalità spesso di natura sociale si trovano ad affrontare tutti i giorni e che può nascondere difficoltà ma anche benefici. Hanno aperto i lavori mons. Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa; Gaetano Ambrogio, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Siracusa e don Alfio Li Noce, presidente della Fondazione Sant’Angela Merici. “Ci sono novità in termini di responsabilità per gli amministratori di questi enti, responsabilità civili e penali simili a quelle delle società di capitali, che potrebbero portare nel tempo, se non adeguatamente supportati da un punto di vista professionale di avvocati e dottori commercialisti, a disincentivare la disponibilità dei volontari che fino ad ora hanno rivestito questo ruolo gratuitamente considerando i rischi sul piano patrimoniale e personale ai quali potrebbero andare incontro” ha spiegato Lucia Bongiorno, magistrato presso il Tribunale di Reggio Calabria. “Ci vuole una presa di coscienza e consapevolezza. Le regole ci sono basta riconoscere e saperle applicare. L’Agesci è un esempio di una scelta di trasparenza e nell’ottica di fare da capofila rispetto ad altre realtà impegnate nel terzo settore che potrebbero trarre tanti benefici perché non solo responsabilità ma anche vantaggi non solo dal punto di vista fiscale ma anche per le erogazioni pubbliche che possono finanziarie le attività di enti del terzo settore”. 

Di riforma del terzo settore e di regime contabile e fiscale degli Enti del terzo settore hanno parlato il prof. Giovanni Di Rosa, ordinario di Diritto privato all’università di Catania; l’avv. Francesco Marcellino, esperto nel Diritto dell’ambito socio assistenziale e socio sanitario e Marco Procida, presidente della commissione terzo settore dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Siracusa. Sul volontariato negli Ets si sono soffermati il prof. Giuseppe Vecchio, già ordinario di Diritto privato all’università di Catania; Mariano Fioretto, consulente del lavoro; l’avv. Gabriele Sorace, esperto in Diritto del Terzo Settore, Civile e Canonico e poi Veronica Zocco e Nicola Citarda di Agesci Sicilia.

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