“Nel 2022 il Fisco ha recuperato dalla lotta all’evasione oltre 20 miliardi di euro. Questo dato, annunciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nei mesi scorsi, è l’ennesima dimostrazione che negli ultimi anni la lotta contro l’infedeltà fiscale sta dando i suoi frutti”. Lo scrive l’ufficio studi della CGIA di Mestre in un report pubblicato in questi giorni sul sito internet dell’associazione.

L’ufficio studi della CGIA di Mestre si sofferma poi sulla classifica delle Regioni italiane dove è più frequente il fenomeno dell’evasione fiscale. E in questo caso le dolenti note sono tutte per le Regioni del Sud Italia.

Nella graduatoria, la prima posizione viene occupata dalla Calabria con 21,3 euro evasi ogni 100 euro versati. In seconda posizione si colloca la Campania con 20 euro evasi ogni 100, mentre completa il podio la Regione della Puglia con 19,2 euro ogni 100. La Sicilia si posiziona in quarta posizione con 19 euro evasi ogni 100 versati, seguita dalla Sardegna con 17,8 euro evasi ogni 100.

“Nel 2022 le imposte evase in Sicilia superano i 6,5 miliardi di euro“. Lo dicono i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, elaborati dal centro studi della Cgia di Mestre, che mostrano una situazione veramente allarmante, anche nella nostra Isola.

“Pur non potendo contare su quasi 79 miliardi di euro di tasse ogni anno, un importo che rimane ancora straordinariamente elevato – scrive la Cgia di Mestre – l’amministrazione finanziaria italiana sembra essere riuscita a imboccare la strada giusta per combattere efficacemente questa piaga sociale ed economica che da sempre caratterizza negativamente il nostro Paese“.

Anche il leggero calo della pressione fiscale registrato in questi ultimi anni ha sicuramente avuto un effetto positivo sul fronte delle entrate.

“Sebbene sia ancora del tutto insufficiente – conclude la Cgia – la contrazione del carico fiscale ha contribuito, in parte, a ridurre l’evasione, soprattutto quella che in gergo viene chiamata di ‘sopravvivenza’. Purtroppo, chi è completamente sconosciuto al fisco continua imperterrito a farla franca, così come le organizzazioni criminali di stampo mafioso che sempre con maggior dedizione seguitano a coltivare i propri traffici illegali“.

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