E’ giunto a conclusione il processo a carico dei quattro imputati accusati, in concorso, dell’omicidio
dell’operaio di Floridia Nicola La Porta, 47 anni, crivellato di piombo dal pizzaiolo Osvaldo Lopes
nei pressi del cimitero.  I giudici della Suprema Corte di Cassazione, Sezione prima, hanno infatti
confermato la sentenza della Corte d’Assise di Appello di Catania, che ha inflitto al killer Osvaldo
Lopes, successivamente divenuto collaboratore di giustizia, la pena di sedici anni di reclusione,
all’altro collaboratore di giustizia, Salvatore Mollica la pena di quattordici anni di reclusione, e alla
coppia non pentita cioè Leonardo Maggiore e Giuseppe Genesio la pena di dieci anni e otto mesi di
reclusione ciascuno.
Nel pomeriggio di ieri infatti, i Carabinieri della Tenenza di Floridia hanno dato esecuzione
all’ordine di carcerazione nei confronti dell’avolese Genesio Giuseppe, disoccupato e pregiudicato
classe 1988. Il Genesio è stato riconosciuto colpevole di porto abusivo di armi e omicidio doloso in
concorso e dovrà scontare in carcere, una pena definitiva e residua di 6 anni e 9 mesi.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa, erano riusciti a
smascherare l’autore dell’omicidio e i suoi complici arrestandoli a distanza di due settimane dal
delitto. Poco dopo aveva iniziato a collaborare il Mollica che, oltre ad ammettere la propria
responsabilità, aveva messo con le spalle al muro Osvaldo Lopes, additandolo come l’esecutore
materiale dell’uccisione di Nicola La Porta e specificando il ruolo svolto da Genesio e Maggiore
nella fase di preparazione e di esecuzione dell’agguato.

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