Non piove da mesi e, a detta di molti, quello che siamo vivendo è uno degli inverni più secchi e più caldi degli ultimi 50 anni. Questo, purtroppo, avrà ripercussioni sull’agricoltura, soprattutto su quella interamente biodinamica che non usa fermenti chimici e che basa la coltura dei suoi frutti sulle stagioni e sulla terra. Come la mancanza di acqua piovana e le alte temperature stanno danneggiando i campi?  “Se il terreno non assorbe acqua adesso, non ne avrà nemmeno per l’estate e le piante che a causa delle troppe giornate soleggiate non sono riuscite a riposarsi periranno o si indeboliranno“- dichiarano allarmati gli agricoltori.

“I volumi d’acqua negli invasi – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – sono sotto il livello di guardia e la Sicilia è flagellata dalla siccità. Gennaio è il quinto mese consecutivo che fa registrare precipitazioni inferiori alla norma del periodo, con un deficit di circa 200 millilitri d’acqua. Nel mese in corso, nonostante qualche pioggia, si registra una marcata differenza territoriale tra le aree costiere e le aree interne del Palermitano, del Nisseno, dell’Ennese e della Piana di Catania“.

“La fotografia complessiva – sottolinea l’assessore – è preoccupante: si passa da zone colpite da fenomeni di siccità estrema ad aree interessate da fenomeni di siccità severa. Una situazione che sta danneggiando i nostri agricoltori e allevatori, già gravati dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici anomali che hanno colpito l’Isola per tutto il 2023. L’allevamento degli animali è il settore più colpito, per l’assenza di foraggio verde. A stretto giro – annuncia Sammartino – chiederò al presidente della Regione, Renato Schifani, di dichiarare lo stato di calamità naturale per l’emergenza siccità. Un segnale concreto per il comparto agricolo e per i nostri agricoltori in difficoltà“.

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