Come ogni anno sta purtroppo per arrivare ad inizio novembre la classica influenza stagionale. Anche per il 2023 valgono gli appelli lanciati negli altri anni sul vaccino antinfluenzale, consigliato per le persone fragili e per gli anziani. Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per i “soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza” e per “i soggetti di età pari o superiore a 65 anni”, invitando sempre i cittadini a consultare il proprio medico di base. Per questo motivo il Ministero della Salute ha fornito in una circolare delle indicazioni. 

1. Vaccinarsi già da subito, rivolgendosi al proprio medico di famiglia che garantirà il prima possibile la somministrazione;

2. L’influenza si può trasmettere attraverso goccioline di saliva e muco, con tosse e starnuti, ma anche parlando a distanza ravvicinata con una persona influenzata (o anche attraverso il contatto con mani contaminate);

3. Per prevenire l’influenza è bene lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone (o con soluzione a base di alcol) specialmente dopo aver tossito o starnutito o dopo aver frequentato mezzi di trasporto pubblici; coprire bocca e naso con un fazzoletto e poi gettarlo; non toccare mani, occhi, bocca e naso con mani non lavate; aerare le stanze dove si soggiorna; evitare luoghi affollati; rimanere a casa se influenzati e mettere la mascherina se si è in contatto con soggetti a rischio;

4. L’influenza non deve esser confusa con il raffreddore o con sintomi simili all’influenza che possono comparire durante il periodo invernale. I sintomi sono: febbre, tosse, dolori, muscolari, mal di testa, brividi, mal di gola, affaticamento, perdita dell’appetito;

5. Nella maggioranza dei casi dura solo pochi giorni. Il vaccino è particolarmente indicato, come sempre, per le persone con più di 60 anni, donne in gravidanza o post partum, ricoverati in strutture di lungodegenza, persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache, bambini sani tra sei mesi e 6 anni, donatori di sangue ed alcune categorie di lavoratori (personale socio-sanitario e sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco, allevatori o chi è a contatto con animali);

L’elenco fornito non viene considerato esaustivo in quanto i medici, applicando il loro giudizio clinico, potrebbero consigliare il vaccino anche ad altre categorie di persone che con l’influenza possono aggravare una malattia già presente o perché potrebbero rischiare gravi malattie derivanti dall’influenza stessa. Quest’anno, secondo le stime degli esperti, il virus dell’influenza potrebbe raggiungere tra i 5 e i 6 milioni di italiani.

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