La riserva terrestre Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena che interessa tutta la fascia costiera del Plemmirio da nord a sud della penisola Maddalena, è un sogno rimasto incompiuto. Dalla Regione si attende solo la nomina dell’ente gestore e l’affidamento di una riserva rimasta ad oggi sulla carta. L’analogia con l’istituzione del Parco Archeologico di Siracusa, negli ultimi mesi chiesto a gran voce dall’attuale amministrazione, è quasi naturale. Una perla, una vera e propria attrazione turistica davanti l’isola di Ortigia che al pari del parco delle mura dionigiane, aspetta solo di essere attrezzata e collegata con un adeguato servizio vaporetto. Un piccolo passo per la Regione, un grande passo per Siracusa che vedrebbe aumentare la permanenza media dei turisti in città tutto l’anno impegnati in una gita fuori porta, in uno dei luoghi paesaggisticamente più suggestivi della intera provincia. Un volano di sviluppo che stimolerebbe la creazione di un indotto tra servizi e attività connesse, rivalutando il grande patrimonio immobiliare presente nell’area come hotel e b&b che già oggi si fregiano della prossimità dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. Un modello di economia diffusa che un’amministrazione lungimirante ha l’obbligo di perseguire richiamando l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente a un atto dovuto che da troppi anni la città attende invano.

Facciamo appello al Sindaco e alla Giunta perché si facciano portavoce di tale istanza alla Regione Siciliana in nome e per conto di tutti quei Siracusani che rivendicano la Riserva Terrestre Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena come il Parco Archeologico di Siracusa.

Il consigliere comunale

Carlo Gradenigo

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