Cresce il numero dei giovani nella condizione di rischio di devianza e dipendenza, con anche problemi per la progettualità esistenziale. È quanto emerso dal convegno Contrasto al disagio giovanile nella società contemporanea: strategie di dialogo per un percorso formativo di cittadinanza attiva, promosso e organizzato dall’associazione di volontariato “Per vivere insieme odv”, che si è svolto nella “Sala della Regina“ a Montecitorio.
“È incoraggiante vedere un’ampia partecipazione e un interesse così forte per argomenti così importanti – ha detto il presidente dell’associazione, Luigi Avveduto -. È bello vedere professionisti e organizzazioni che si dedicano a fornire sostegno e solidarietà in un mondo spesso caratterizzato da freddezza e indifferenza. Ringrazio in modo particolare i volontari, cuore pulsante dell’associazione, in un ruolo cruciale che giocano nel portare avanti la missione dell’organizzazione. Mi preme evidenziare il messaggio di fondo che anima la nostra realtà, e che mi auguro in questa occasione possa fungere anche da monito per tutti: l’attenzione rivolta ai senza tetto e alla necessità di non dimenticare gli ultimi, è un richiamo importante a una maggiore sensibilità e azione sociale da parte della politica e della società nel suo complesso“.
A rafforzare il focus dell’incontro, l’intervento del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli presente in aula per le conclusioni: “È meraviglioso riconoscere il contributo dei volontari. La dedizione e l’impegno di coloro che lavorano per portare avanti iniziative come questa sono fondamentali per affrontare le sfide che affliggono la società contemporanea. Grazie per aver portato questi contenuti nel cuore delle istituzioni. Affrontare temi complessi come il disagio giovanile richiede sforzi coordinati e una volontà condivisa di trovare soluzioni efficaci. Trasmettere questo messaggio di speranza e di responsabilità individuale, è fondamentale per incoraggiare l’energia positiva e la determinazione a prevalere in qualsiasi circostanza“.

Un illustre tavolo di relatori rappresentato da psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, personalità di spicco del mondo ecclesiastico, del sociale e politico, ha espresso spunti e chiavi di lettura sulla tematica dell’evento, trasmesso in Diretta dalla Web Camera TV. Tra questi, la scuola Professionale A.R.S. Arti e Mestieri che ha dato un importante contributo nella persona di Anita Latino, in qualità di rappresentante di tutte le sedi A.R.S. Istruzione e Coordinatrice della sede di Rosolini, presentando il modello educativo della scuola con un intervento dal titolo “Prevenire devianze e dipendenze con percorsi professionali di futuro credibile. Una risposta innovativa ed efficace in un contesto di recrudescenza del rischio giovanile”.

Nel corso del proprio intervento, Anita Latino ha sottolineato “quanto il disagio scolastico possa determinare uno stato emotivo disadattivo, caratterizzato da comportamenti disfunzionali che possono sfociare, nel peggiore dei casi, anche in una mancata partecipazione alla vita sociale scolastica, spiegando come tale situazione dipenda sempre da fattori individuali, familiari, socio-culturali, oppure da difficoltà cognitive e/o disturbi di apprendimento. Di questi la scuola, in qualità di istituzione educativa, è tenuta a farsi carico, attraverso percorsi scolastici ad hoc e strategie pedagogiche come l’Outdoor Education, il Cooperative Learning e il potenziamento delle Life skills.

La Scuola Professionale A.R.S. rappresenta un ambiente di studio, di confronto, di vita che assottiglia le differenze attraverso il metodo inclusivo dove le differenze sono un valore aggiunto che contribuisce al risultato complessivo della classe. Anita Latino, dunque, ha presentato l’immagine della scuola come un luogo di lavoro e di crescita, il gruppo classe come squadra dove ognuno contribuisce, con l’essere se stesso, al risultato finale e la cui efficienza didattica e professionale è legata ad un motto ben preciso: “Sorridere ogni giorno, se in classe uno dei nostri alunni è triste, si ferma anche la didattica”.

In ogni attività svolta si unisce il sapere col saper fare consapevoli che crescere sia culturalmente che professionalmente sono due elementi inscindibili per farsi spazio nel mercato lavorativo.

Preziosa è ogni giorno la collaborazione della Direzione Regionale tutta, del personale scolastico, delle famiglie e, per ultimo, del Centro Didattico e Formazione Paideia, madre di una strategia didattica basata sulle metodologie di Maria Montessori, Don Milani, Don Bosco e dell’Accademia Platonica. “A fare la differenza” – conclude la Coordinatrice di sede – “è la nostra attenzione verso tutti i bisogni dell’età evolutiva, perché ogni giovane del nostro tempo ha un bisogno educativo speciale: è per questo che la nostra didattica deve essere in grado di raggiungere tutti i nostri alunni, senza mai farsi trovare impreparata di fronte ad ogni occasione di dialogo”.

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