La Valle dell’Anapo è in fiamme. Un fronte di fuoco che non si arresta e che in tre giorni ha bruciato ettari di vegetazione, arrecando migliaia di euro di danni alle attività agricole della zona, da Cassaro a Sortino. Uliveti carbonizzati, tutto quello che le fiamme hanno incrociato nella loro avanzata è cenere.

E il fronte di fuoco non sembra ancora essere sotto controllo. I vigili del fuoco fanno da ore l’impossibile. Ad aiutarli o a presidiare zone dove ancora non sono potuti intervenire, ci sono i volontari della Protezione Civile, coordinati dal dipartimento regionale.

Ma serve l’intervento deciso di mezzi aerei. Che arrivano solo a singhiozzo. Dieci lanci appena di un canadair questa mattina, poi è stato dirottato a Messina. Un secondo è stato inviato a Cavagrande, dove le fiamme lambivano le abitazioni. E la valle dell’Anapo continua a bruciare quasi senza fare notizia.

Il sindaco di Sortino, Enzo Parlato, presidia il campo insieme ai volontari. Ha chiesto più volte aerei o elicotteri di supporto, per contenere una lingua di fuoco che da tre giorni non si arresta. Un incendio di enormi proporzioni che negli ultimi tre giorni ha ormai mandato in fumo diversi ettari della Necropoli di Pantalica.

Le fiamme si sono estese fino alle porte di Cassaro, tanto che l’amministrazione comunale aveva lanciato sulle pagina dei social del Comune l’urgente bisogno di acqua, appellandosi a chiunque potesse far attingere da piscine e gebbie, dato che parti del paese erano senza corrente elettrica e minacciate dalle fiamme. Adesso ci sono fortissime polemiche per i ritardi sull’intervento. Il fuoco è partito tre giorni fa nella zona di Cassaro, ma la Forestale, nonostante il tanto sbandierato piano antincendio della Regione siciliana, aveva il 75 per cento dei mezzi inutilizzabili. Pertanto le fiamme hanno divorato il bosco. E come se non bastasse, il distretto unico della Forestale di Sortino, è stato accorpato a quello di Buccheri, che ha un territorio inferiore. Probabile che le Amministrazioni dei due comuni montani presentino un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa.

 

 

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