Da ieri, 1° ottobre, le famiglie italiane hanno la possibilità di toccare con mano gli sconti che verranno realizzati sotto l’ombrello del trimestre, ribattezzato “carrello tricolore“.

“Sono tre mesi di sperimentazione per calmierare i prezzi dei prodotti di largo consumo. È un esperimento ed io sono molto ottimista sui risultati”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la sigla con le imprese, a Palazzo Chigi. Presenti anche il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, e quello dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Sigla che ha assunto i toni di uno show: tabellone con il logo del carrello tricolore su un piccolo podio dove, uno alla volta, sono stati chiamati i rappresentanti delle associazioni di categoria per fare una sigla ricordo. 

“Se funzionerà bene, lavoreremo tutti quanti per prolungare questa iniziativa“, ha detto Meloni, rivolgendosi alle associazioni di categoria. La premier ha aggiunto che “dall’inizio abbiamo lavorato per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, con le risorse limitate che abbiamo. Abbiamo concentrato quelle risorse per aiutare le famiglie, con tantissime iniziative, anche relative all’energia, il taglio del cuneo contributivo, fino all’aumento dell’assegno unico per i figli, il taglio dell’Iva sui prodotti di prima infanzia, l’aumento delle pensioni, la super rivalutazione delle pensioni minime, la carta Dedicata a te per l’acquisto dei beni alimentari, che è stata allargata ai carburanti. Abbiamo cercato di sostenere soprattutto le famiglie di fronte al problema inflazionistico. E lo abbiamo fatto, e ne rivendico la scelta politica, concentrando le risorse sui redditi medio bassi“.

Il ministro Urso, padre dell’iniziativa sul carrello della spesa, ha aggiunto che “è stato importante iniziare di domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio“ anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti“.

L’iniziativa del trimestre anti-inflazione “porterà risultati se le filiere riusciranno a sostenere il sistema“, ha rimarcato il titolare della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Lollobrigida. Sottolineando l’importanza che “non scarichi sugli anelli deboli della filiera i costi“ con “una ripartizione equa del valore aggiunto e della volontà di generare vantaggi per i cittadini“.

È uno degli aspetti più controversi del protocollo. Non tutti aderiscono al protocollo, ma solo con una lettera di intenti. Alcune parti della catena, come le imprese produttrici, potrebbero essere libere di alzare i prezzi nel trimestre. A quel punto tutti i costi, rispetto ai prodotti calmierati o a quelli delle promozioni, sarebbero a carico della grande distribuzione, e gli effetti del patto verrebbero meno. I punti vendita, sia della grande distribuzione sia dei negozi al dettaglio, che aderiscono alla campagna avranno il logo del carrello tricolore esposto. Per loro è prevista anche una pagina ad hoc del sito del Ministero: per il momento si tratta di oltre 20mila nominativi, risalenti a 32 associazioni, ma si conta che l’elenco vada ad allungarsi anche con i piccoli esercenti.

QUI L’ELENCO COMPLETO degli esercenti in Provincia di Siracusa che hanno aderito alla iniziativa del Governo.

Gli esperti hanno calcolato un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale per famiglia, che arriva a circa 100 euro se si considera la sola spesa alimentare.

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