Piede sull’acceleratore per i lavori del Ponte sullo Stretto. La società Stretto di Messina ha pubblicato la lista completa delle case da demolire e delle aree da sgomberare per dare il via al progetto in attesa dell’approvazione definitiva. Per poter avviare il cantiere sono necessarie opere come la bonifica dei territori, le indagini archeologiche e la predisposizione della base cantieristica, tutti lavori che presuppongono l’esproprio delle abitazioni. Le famiglie che dovranno lasciare le proprie case sono circa 450: 300 in Sicilia e 150 in Calabria, per un totale di 3,7 milioni di metri quadrati da liberare. L’analisi dovrà passare, dopo la Conferenza dei servizi del 16 aprile prossimo, dalla valutazione d’impatto ambientale e dal via libera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Pareri che non si possono dare per scontati.

Residente nell’area messinese: “Non me ne vado”

Non tutte le oltre 400 famiglie coinvolte negli espropri hanno accettato la situazione. “Non me ne vado, ma nemmeno per idea“. È il commento – ai microfoni di Sky – di Mariolina De Francesco, che sarà mandata via dalla casa nella quale vive con marito e figlie da 23 anni.

“Se la mia casa la dovessi cedere per un ospedale oncologico per i bambini la cederei – ribadisce – ma non per una cosa inutile come questa“. Se inizieranno i lavori per il Ponte “vivremmo per anni in mezzo ai cantieri in Calabria e in Sicilia. Ma non solo: lo Stretto di Messina non si deve toccare; come ha detto il National Geographic nel settembre del 2022 la spiaggia di Capo Peloro è la più bella spiaggia italiana dal punto di vista naturalistico. L’articolo 9 della Costituzione dice che le zone ricche di biodiversità e pregio naturalistico sono intoccabili. E la regione Sicilia nel 2001 ha fatto un decreto nel quale dice che la zona di capo Peloro è zona di pregio che va salvaguardata. La stessa regione che ora gli dà i miliardi…“.

Altri residenti contrari al nuovo cantiere hanno annunciato che saranno presenti quando apriranno gli info point. “Sarà l’occasione per coordinare la futura offensiva legale con la quale intendiamo sommergere di ricorsi la Stretto di Messina e denunciare ogni violazione di legge“. 

“Davanti agli sportelli faremo dei sit in giornalieri e affiancheremo queste persone e i loro legali, non li lasceremo soli e non permetteremo che vengano raggirati“, ha aggiunto Daniele Ialacqua della Rete “No ponte“.

Dove consultare il Piano e l’elenco

L’avviso, insieme al Piano Particellare e dell’Elenco Ditte proprietarie, è stato pubblicato anche sui siti Internet istituzionali della Regione Calabria, della Regione Siciliana, della società Stretto di Messina. “Questa fase intermedia, legata alla pubblicazione dell’avviso – ha spiegato la società – consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione relativa al piano espropri e formulare eventuali osservazioni. In tale contesto la società Stretto di Messina aprirà Sportelli informativi sia a Messina che a Villa San Giovanni, in spazi dedicati messi a disposizione dai rispettivi comuni, per fornire il supporto necessario per l’analisi della documentazione“. 

Cosa deve fare chi è coinvolto?

Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, i soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto, potranno rivolgersi per l’assistenza con personale tecnico, previo appuntamento telefonico e fare le proprie osservazioni. I cittadini interessati dovranno prenotare un appuntamento ai numeri: 06.8582621006.8582623006.85826270, ai seguenti “Sportelli informativi“: – Messina presso il Palacultura Sala Rappazzo (piano terra) sito in Viale Boccetta 373, lunedì dalle 15.00 alle 17.00; martedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 ad esclusione dei giorni festivi. – Villa San Giovanni presso la ex sede della Pretura sita in via Nazionale Bolano 541, giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00, venerdì dalle 9.00 alle 13.00, ad esclusione dei giorni festivi. 

Ministro Salvini: “Il Governo va avanti“

Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, rispondendo al Question Time alla Camera ha affermato: “Non sono sereno, di più, sono assolutamente soddisfatto di quello che abbiamo pianificato in tutti questi mesi“, confermando la volontà del governo di andare avanti, ribadendo, “senza se e senza ma“, lʼavvio del procedimento relativo agli espropri.

Le critiche dell’opposizione

Contro gli espropri – e in molti casi anche contro la realizzazione della grande opera – si muove parte dell’opposizione. Il leader di Alleanza verdi sinistra, Angelo Bonelli, riprende la sua interrogazione al question time: “Abbiamo chiesto a Salvini se è questo il futuro che immagina per la Sicilia: espropri in assenza di un progetto definitivo in una regione in cui per andare da Siracusa a Trapani si impiegano 12 ore e 5 cambi“.

Troppa fretta?

Sull’assenza del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto si concentra anche il Movimento 5 stelle. In un comunicato, la deputata Daniela Morfino afferma: “Ha del ridicolo la disinvoltura con la quale si stanno muovendo tanto il governo, tanto la società “Stretto di Messina Spa” sul tema degli espropri. Il progetto aggiornato ha appiccicate sopra 68 osservazioni del comitato scientifico, la valutazione d’impatto ambientale non è stata fatta e di conseguenza il progetto esecutivo non c’è. Quindi di preciso di cosa parliamo? L’impressione è che pur di aprire il cantiere quest’estate, Salvini stia tirando dritto, facendo finta di non vedere le varie falle ancora da tappare nell’intera operazione. Ovviamente tutto questo calpestando ogni diritto dei cittadini che, disperati, giustamente protestano“.

Lo definisce “Ponte elettorale“ la senatrice di Alleanza verdi sinistra, Aurora Floridia: “Il dato certo e incontrovertibile è che la procedura degli espropri, avviati dalla società “Stretto di Messina Spa”, metterà in ginocchio tante famiglie. Una forzatura, visto che manca ancora il progetto esecutivo e manca anche la Valutazione di impatto ambientale“.

“A Messina sono ore di angoscia, parte l’operazione espropri. Il Ponte di Salvini è anche questo: una devastazione sociale, migliaia di cittadini perderanno quartieri, abitazioni e attività, i sacrifici di una vita. Solidarietà e impegno contro un’opera vecchia, inutile e dannosa“, ha scritto su X, Peppe Provenzano della segreteria nazionale del Pd.

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