Non solo Punta della Mola, come previsto inizialmente, ma anche Punta Tavola. Centinaia di volontari, provenienti anche da altre provincie, hanno ripulito ieri mattina la zona del Plemmirio vicino l’ex caserma della Guardia di Finanza. Le mareggiate invernali e l’inciviltà di alcuni bagnanti avevano lasciato troppe bottiglie di plastica, di vetro, lattine, bidoni, cartoni, indumenti e rifiuti vari, tutti raccolti e portati via.

Una domenica all’insegna del senso civico quella organizzata dal Coordinamento Soc Siracusa, di cui Natura Sicula fa parte e animata da un congruo numero di volontari. I rifiuti sono stati quasi tutti differenziati. Due automezzi messi a disposizione dall’IGM e dal Consorzio Plemmirio hanno consentito di fare la spola per portare i sacchi pieni fino al Centro Comunale di Raccolta di via Elorina per non saturare i cassonetti vicini. “L’enorme partecipazione è il chiaro sintomo che negli anni è cresciuto il senso di appartenenza verso questo luogo del cuore che – ha detto Fabio Morreale di Natura Sicula – attende da troppo tempo di diventare riserva terrestre, vittima dell’immobilismo di un governo regionale, fortunatamente in scadenza, incapace a tutelare il patrimonio culturale e naturale. L’intervento è stato il modo più efficace per contrapporre l’amore dei siracusani agli interessi di chi è avverso alla riserva”.

Il dover raccogliere i rifiuti in maniera differenziata ha consentito di fare chiarezza su alcuni particolari. Il materiale maggiormente abbandonato era la plastica, specie il polistirolo. “È stato stimato che nel mondo ogni giorno vengono buttati in mare 100 milioni di bottiglie e che – ha terminato Morreale – nel 2050 negli oceani avremo più plastica che pesci. Il paradosso è che la metà della plastica la usiamo una sola volta e poi la buttiamo, soffocando i mari e gli animali che vi vivono. Urge un impegno internazionale per vietare la produzione di plastica usa e getta”.

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