“Il mio obiettivo è di aprire i cantieri entro il 2024 dopo 53 anni“. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo ad un convegno sul trasporto pubblico locale a Milano, a proposito dei lavori per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.

“La società Stretto di Messina – ha proseguito – è nata per legge nel dicembre 1971. È il ponte più studiato“. Quanto alle polemiche in merito alle prove sismiche e per il vento legate al progetto, “nel comitato tecnico scientifico indipendente, c’è anche la direttrice a Milano della galleria del vento, Sara Muggiasca. Il ponte è stato già testato negli anni 2000 nella galleria del vento. Se il comitato tecnico scientifico ha dato il parere favorevole al progetto all’unanimità con alcune raccomandazioni, sostenere che facciamo un ponte che non resiste al vento è demenziale. Ho imparato che più alte sono le infrastrutture più resistenti sono ai terremoti. È stato tutto studiato“, ha spiegato Salvini.

Il ministro ha aggiunto che “economicamente parlando, secondo uno studio terzo d’Open Economics, la ricaduta positiva sul territorio nazionale sarà di 20 miliardi di euro. La Lombardia sarà la regione che avrà più ricadute economiche. Essendo la regione più industrializzata, una parte di aziende e professionisti coinvolti saranno lombardi. È un win win. Il ponte in moltiplicatore di investimenti economici nell’area“. Per Salvini “il costo del ponte è meno della metà del costo di tutte le opere annesse e connesse compreso il costo delle tre fermate della metro di Messina“ e “il ponte non è solo quei 3,3 km. Lo dico io che ero contrario fino a qualche tempo fa. Inoltre, “siccome stiamo investendo 30 miliardi di euro sulle autostrade e sulle ferrovie in Sicilia e altrettanti in Calabria, oggi, al contrario di 15-30 anni fa, non fare il ponte sarebbe economicamente demenziale», ha concluso Salvini. (Ansa).

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