Il potenziamento delle stazioni di rilevamento per il controllo della qualità dell’aria sarà presto realtà in Sicilia. È stato affidato l’appalto, promosso da Arpa Sicilia, del valore di oltre 2 milioni di euro al gruppo Project automation spa di Monza ed Orion srl di Veggiano in provincia di Padova. L’appalto prevede la fornitura di 3 strutture prefabbricate monoblocco da installare presso le stazioni di Castelnuovo e di Boccadifalco, in provincia di Palermo, e a Monserrato, in provincia di Agrigento, dopo la dismissione delle strutture preesistenti, ormai obsolete e da conferire allo smaltimento. Ancora, verranno installati 8 sistemi di rilevamento dei parametri meteorologici nelle stazioni Asp di Agrigento, Pa Castelnuovo, Gela Tribunale, Augusta, Priolo, Sr Belvedere, Augusta Marcellino ed Augusta Megara. L’appalto comprende anche 5 analizzatori carbon black, da installare nelle stazioni di Augusta, Lampedusa, Pa Castelnuovo, Porto Empedocle e in uno dei laboratori mobili. Quindi, 6 analizzatori ottici da installare nelle stazioni di Pa Di Blasi, Ct Vittorio Veneto, Me Boccetta, Sr Belvedere, Lampedusa, e in uno dei laboratori mobili. La nuova strumentazione non finisce ancora: arriveranno 3 analizzatori in continuo di Hg nella stazione di Priolo, in quella di Milazzo Termica e in uno dei laboratori mobili; un analizzatore di benzene da installare nella stazione Augusta-Marcellino, dopo lo smontaggio di quanto già presente, che sarà trasferito presso la stazione Pa Castelnuovo. Sono previsti 6 analizzatori Co nelle stazioni di Partinico, Termini Imerese, Rg Campo Atletica, Gela via Venezia, Enna e Trapani; 13 analizzatori NOx da distribuire su tutto il territorio regionale; 6 analizzatori SO2, nelle stazioni di Partinico, Termini Imerese, Enna, Trapani, Priolo e Solarino. Si tratta in buona parte di strumentazione che andrà a sostituire quella già presente, ormai non in linea con la tecnologia attuale. Saranno installati, ancora, 7 analizzatori O3 e 7 per H2S, 8 generatori d’aria e 13 generatori di idrogeno, apparecchiature a complemento della strumentazione di cabina, in 10 stazioni fisse di rilevamento, e 45 sensori di temperatura. L’appalto si occuperà anche dell’aggiornamento dei software, con 8 nuovi acquisitori di cabina e un nuovo firmware per 21 analizzatori. Verrà aggiornato anche il sistema di acquisizione e restituzione del dato di misura oraria per diversi analizzatori. Si andrà così ad arricchire la rete regionale, che comprende 53 stazioni utilizzate per la valutazione della qualità dell’aria, la rete è totalmente gestita da Arpa Sicilia. Le stazioni sono state distribuite in diverse aree: 30 nelle aree industriali, 9 nelle zone denominate “altro”, 5 nell’agglomerato di Catania, 7 nell’agglomerato di Palermo, 2 nell’agglomerato di Messina. Gli inquinanti per i quali è obbligatorio il monitoraggio sono NO2, NOx, SO2, CO, O3, PM10, PM2,5, benzene, benzo(a)pirene, piombo, arsenico, cadmio, nichel, mercurio e precursori dell’ozono. La norma fissa i limiti per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso. Arpa Sicilia pubblica i dati di monitoraggio delle stazioni, di cui valida i dati nel bollettino giornaliero ed elabora annualmente i dati validati. La relazione annuale viene trasmessa a tutte le autorità competenti per fornire il quadro conoscitivo necessario a determinare le politiche di gestione dell’ambiente. Purtroppo negli ultimi anni in Sicilia si continuano a registrare superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana relativamente all’ozono nelle stazioni di Enna, Gela-Biviere, Milazzo-Termica e Melilli. Inoltre, sono avvenuti superamenti oltre la soglia di allarme nelle stazioni dell’area industriale di Siracusa. Ai fini di una valutazione che tenga conto dei numerosi picchi di concentrazione oraria che caratterizzano soprattutto la zona delle aree industriali, si è scelto di fissare una soglia oraria pari a 20 μg/m3 (microgrammi per metri cubi) quale concentrazione di riferimento per contrassegnare le condizioni di cattiva qualità dell’aria. Purtroppo, tale soglia viene ogni anno, ripetutamente, superata in particolar modo nelle stazioni dell’Aerca di Siracusa, le cosiddette aree ad elevato rischio di crisi ambientale. Si tratta di una rilevazione preoccupante: le polveri fini denominate Pm10 sono delle particelle microscopiche presenti nell’aria che respiriamo e che sono nocive per la salute. Se poi andasse in porto la proposta della Commissione europea di aggiornamento della direttiva aria, che prevede il limite per la concentrazione media giornaliera per il Pm10 a 45g/m3 e il numero concesso di superamenti in un anno a 18, sarebbero parecchie di più le stazioni in cui si andrebbero a registrare superamenti dei limiti di legge. Navigazione articoli È allarme siccità in Sicilia, acqua razionata per oltre 1 milione di abitanti Da Catania a Melilli per abbandonare un’enorme quantità di rifiuti: beccati dalla Polizia Locale