Dry river on drought parched ground.

Ormai in vaste aree della Sicilia la siccità è divenuta davvero allarmante, con vasti territori regionali rimasti senza una sola goccia d’acqua. Molte aziende agricole sono in ginocchio, mentre la produzione del grano quest’anno sarà messa a dura prova dalla carenza idrica.

“La siccità in Sicilia sta diventando drammatica. La Regione ha messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà”, afferma il presidente della Regione, Renato Schifani.

In questo momento sono quasi 1 milioni i siciliani che dovranno fare i conti con un piano di razionamento che prevederà la riduzione forzata di forniture d’acqua potabile da parte di Siciliacque, la società che gestisce le reti idriche dell’isola, in 93 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani, dove già nelle scorse settimane era stata razionata l’acqua potabile. Sono previste riduzioni della portata d’acqua fra il 10% e il 45%, con punte maggiori in 15 centri del nisseno e dell’agrigentino.

La Sicilia è una regione che ciclicamente soffre periodi di siccità, non lunghi come quello in corso. Secondo la Regione, “il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza”.

La carenza di piogge rende difficile ricaricare gli invasi naturali e artificiali, così come le falde sotterranee: a marzo 2024 in alcuni invasi dell’isola per uso potabile manca oltre il 90% dell’acqua (dati ANBI) e non va meglio per i bacini a uso irriguo. I dati dell’Autorità di Distretto siciliana parlano di 299 milioni di metri cubi d’acqua invasata, cioè il 30% della potenzialità: è il valore più basso dal 2010. Le piogge più abbondanti cadute tra febbraio e marzo non sono state sufficienti ad equilibrare le richieste di un territorio dove le temperature massime già erano oltre i +20°C.

E dalle tendenze dei modelli anche per il mese di aprile le notizie sono davvero poco rassicuranti. Si prevede un lungo periodo con temperature sopra le medie e totale assenza di precipitazioni. Una situazione che rischia di aggravare, ulteriormente, il quadro generale, già molto compromesso.

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