È scontro tra l’ex deputata regionale Marika Cirone Di Marco e il direttore generale dell’Asp di
Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra. L’ex parlamentare regionale aveva criticato dal suo profilo Facebook l’avviso interno dell’Asp di Siracusa che ha inteso avviare una procedura per la selezione e l’assegnazione di una cinquantina di incarichi per UOS e UOSD presso l’Ente, poi ritirato.

“Con un Avviso interno – aveva denunciato Marika Cirone Di Marco – la Direzione Generale dell’Asp di Siracusa aveva manifestato la volontà di assegnare una cinquantina di incarichi per UOS ( unità operativa semplice) e UOSD ( unità operativa semplice dipartimentale) distribuiti tra ospedali e medicina territoriale dell’intera provincia. Con un tempismo perfetto, quanto mai orientato alla devozione al Governo Musumeci/ Razza, di cui è una fedele allineata promanazione, la Direzione Generale carica le sue munizioni, guarda caso, proprio sotto campagna elettorale, a trenta giorni dal voto nazionale e regionale. Mi auguro che la strumentale temporalità dell’Avviso non sia accompagnata anche da forzature e assenza di oggettività. Povera terra mia, libera la sanità dalle spire soffocanti della politica!”.

Con un comunicato dell’Asp, diffuso ieri, pronta la replica di Ficarra.

“Da circa tre anni continuiamo a compatire in religioso silenzio stravaganti affermazioni di “ex” di cui non conosco né la vita né le opere.
In particolare non credo che nessuno si ricordi cosa abbia fatto per la sanità, quali attrezzature abbia fatto finanziare, quali precari ha stabilizzato, per cosa e con quali successi si sia mossa per portare avanti il progetto del nuovo ospedale, cosa ha fatto per ridurre i disagi dei pazienti.
Eppure in democrazia giustamente a tutti è concesso il diritto di critica.
Ma il dubbio nasce spontaneo: o non conosce nulla della sanità o fa finta di non conoscere nulla.
Delle due l’una: ignoranza in buona fede o conoscenza in mala fede?
Infatti, sarebbe da chiedersi come mai una tale eminenza non si sia accorta che il mio predecessore,
non certo nominato dall’attuale governatore, si fosse ben guardato dall’affidare gli incarichi dirigenziali e non (vedi posizioni organizzative del comparto da un ventennio mai affidate) a chi ne aveva diritto. E come mai non si è accorta che ciò aveva contribuito ad una dilagante mobilità passiva con refluenze più che negative sulla sanità di questo territorio.
E come mai non si è accorta che mancavano più di 40 primari e che si andava avanti a funzioni a tempo determinato; e come mai non si è accorta che non erano stati nominati i direttori dei Dipartimenti; e come mai non si è accorta che non era stato fatto un centimetro per sbloccare l’iter del nuovo ospedale.
Eppure erano tutte procedure che da anni le leggi e i CCNL di settore prevedevano.
È vero, definire queste procedure significa eliminare o ridurre il precariato e, quindi, la dipendenza
dalla mala gestione e può dare fastidio a chi per anni se non l’ha creata ne ha tratto benefici.
Ma come diceva De Gasperi “politica vuol dire realizzare“ e chi non la intende in questo senso è
noto che viene relegato all’oblio politico“.

Chiamata in causa, non si è fatta attendere la risposta della stessa Cirone.

“Il Direttore Generale, come è sua consuetudine, non risponde nel merito della critica mossagli, perché sul punto non ha niente da dire tranne di avere platealmente sbagliato ad emanare un avviso interno per l’affidamento di incarichi distribuiti su tutto il territorio provinciale in piena campagna elettorale, contravvenendo anche all’indirizzo che lo stesso Presidente della Regione aveva espresso“ esordisce la Cirone.

“Non avendo argomenti, prova ad offendere, cadendo nel vizietto che ha caratterizzato la sua gestione e che ha richiamato spesso alla mente il personaggio del Marchese del Grillo. Ci ha provato ancora una volta, dopo averlo fatto con sindacati, politici, associazioni, cercando di coprire le carenze della sua gestione. I siracusani, tuttavia, sanno discernere ed hanno buona memoria di tutti; al di là delle difese d’ufficio e del nervosismo evidente che le accompagna, i siracusani verificano sulla propria pelle la condizione della sanità siracusana e giudicano da soli. A me e a quanti altri hanno sollevato critiche al provvedimento di chiaro stampo elettorale, resta la soddisfazione del suo ritiro. E non è poco. Buona vita, Direttore, e alla prossima“ conclude Marika Cirone Di Marco.

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