Rilancio della zona industriale siracusana, firmato protocollo d'intesa.  “Riconversione” – SiracusaOggi.it

La Regione siciliana, undici comuni del Siracusano, sette grandi imprese del petrolchimico, le quattro sigle sindacali, l’Autorità di sistema portuale di Augusta e la Camera di commercio del Sud est hanno sottoscritto, ieri mattina, un protocollo d’intesa per istituire l’area di crisi industriale complessa del Polo Petrolchimico di Siracusa. Si compone di sei articoli nei quali sono individuate le responsabilità e i ruoli che ogni ente dovrà svolgere nell’ambito dell’accordo.
La premessa è che il Polo industriale di Siracusa rappresenta un sistema produttivo che, con un fatturato 2018, pari a 12,2 miliardi di euro, concentra il 15% del valore aggiunto dell’industria di trasformazione della Regione Siciliana, contribuendo per oltre il 53% del valore aggiunto della provincia di Siracusa; nel Polo sono occupati circa 3200 lavoratori diretti e circa 4300 lavoratori nell’indotto, per un totale di circa 7500 persone.
I soggetti firmatari dell’intesa sostengono sia necessario creare le condizioni per favorire azioni tese alla trasformazione dell’industria petrolchimica e chimica, con importanti e indispensabili investimenti sui processi di “decarbonizzazione”; nuovi investimenti e nuove imprese del settore da fonti rinnovabili possono rappresentare una grande opportunità climate neutral per il Polo e per il sistema economico regionale; obiettivo condiviso è l’avvio di un piano di transizione energetica che confermi la vocazione produttiva e industriale del Polo e garantisca l’impiego dei lavoratori coinvolti; nell’ambito delle attività di approvvigionamento di beni, lavori e servizi funzionali alla realizzazione degli investimenti è necessario garantire l’applicazione dei Protocolli di Legalità, in piena coerenza con gli indirizzi ministeriali di cui è garante l’Ufficio Territoriale del Governo di Siracusa. Presente firma  l’assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano che ha spiegato che l’attività di confronto istituzionale realizzata dall’Assessorato alle Attività Produttive, nella definizione delle aree ZES della Sicilia, può rappresentare un modello di “governance”; l’Assessorato alle Attività Produttive è preposto alle policy per lo sviluppo produttivo nelle aree di crisi industriali.
“Questo protocollo ha un forte valore simbolico perché certifica che le imprese del settore industriale non sono i nemici da combattere ma una realtà socio-economica fondamentale e imprescindibile del territorio – ha dichiarato Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e segretario della III Commissione
ARS Attività Produttive – per questo vanno supportate, al fine di compiere finalmente l’attesa transizione verso il futuro, nel rispetto di tutti gli aspetti della sostenibilità e cioè quella ambientale, economica e sociale”.
“Riteniamo importante – hanno, poi, aggiunto Pippo Zappulla e Antonino Landro segretario regionale e provinciale di Art1. – il documento che le organizzazioni sindacali hanno preteso venga allegato all’Intesa. Proprio perché senza le garanzie sugli investimenti, sulle bonifiche e reindustrializzazione, sulle gestioni trasparenti degli appalti e sui diritti dei lavoratori è evidente che il tutto si possa ridurre ad una mera operazione di abbandono produttivo e occupazionale dell’area siracusana. Fondamentale quindi che il territorio, forze sociali – istituzioni e associazioni, mantengano altissima la vigilanza per evitare il ripetersi tragico e mai completata della politica dei due tempi. Il passaggio successivo indispensabile deve essere, quindi, quello dell’apertura di un tavolo con il governo nazionale”.

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