Inaugurata stamattina a Siracusa la via Giuseppe Brandino (a pochi passi da piazza della Provincia e dal campo di calcio di via Pachino) dedicata all’avvocato già presidente della Camera penale di Siracusa morto prematuramente nell’aprile del 2015 a soli 47 anni. La lapide toponomastica è stata scoperta dal vice sindaco, Francesco Italia, dalla moglie del professionista, Paola Lappostato, e dai figli Elena, Sara e Antonino. Una cerimonia molto partecipata per ricordare un avvocato dotato di grande umanità e il suo impegno nel sociale e nello sport, motivazioni che sono alla base della richiesta presentata alla commissione Toponomastica dal consigliere comunale, e oggi anche assessore, Dario Tota. Presenti alla cerimonia anche l’assessore e avvocato Salvatore Piccione e il consigliere comunale Salvo Sorbello.

“La sua – ha detto il vice sindaco Italia – è stata una vita purtroppo breve ma significativa, e per questa ragione sono onorato di essere qui a rappresentare la città. Un professionista serio ma, soprattutto, una persona speciale per la grande generosità e disponibilità verso gli altri, tutte caratteristiche che ci piace ricordare assieme al suo impegno nello sport e nella politica. Come avvocato ricoprì ancora giovane la carica di presidente della Camera penale, segno dalla stima di cui godeva tra i colleghi, ma è il profilo umano che qui voglio sottolineare. Io credo che il suo amore per la vita, la sua passione e la sua determinazione in ogni campo possano rappresentare una esempio per tutti”.

Paola Lappostato, dopo avere ringraziato l’Amministrazione e il sindaco Giancarlo Garozzo (assente per altri impegni istituzionali), ha spiegato la ragione della scelta di dedicare a Giuseppe Brandino una strada periferica. “”Egli – ha detto – amava le periferie e le persone che le abitano, ne era attratto sin da bambino quando le percorreva da solo per imparare i nomi delle strade”; era un sostenitore della necessità di metterle al centro delle scelte amministrative. Poi la signora Paola ha ricordato la frequentazione del marito con il presidente Giorgio Napolitano e ha definito ilo marito “l’avvocato della gente” perché non faceva mai mancare l’assistenza a chiunque, anche ai più bisognosi.

Giuseppe Brandino fu anche un uomo di sport. Come atleta aveva abbracciato le arti marziali; poi era stato arbitro di pugilato e di calcio, oltre che giudice sportivo della Figc.

In politica fu l’ultimo segretario provinciale della Federazione giovanile comunista italiana e primo segretario dell’organizzazione giovanile del Pds. Fu anche consigliere di quartiere e candidato alla carica di consigliere comunale nel 2013.

Prima della scopertura della lapide toponomastica, Alessandro Spicuglia, maestro venerabile della loggia “Archimede” di Siracusa, a cui Brandino aveva aderito, ha letto un messaggio del gran maestro del Grande oriente d’Italia, Stefano Bisi.

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